sabato 9 febbraio 2008

LE BEATITUDINI EVANGELICHE

Ancora nel Vangelo di San Giovanni, nel primo capitolo, alla fine di quel meraviglioso prologo che dice: "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio..." leggiamo: "Dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità per mezzo di Gesù Cristo". E San Paolo nelle sue lettere spiega che la legge di Mosé (i dieci comandamenti) mostrano all'uomo che l'uomo è peccatore, non riuscendo ad adempiere alla legge. La giustificazione dell'uomo avviene per mezzo della fede in Gesù Cristo. La grazia e la verità furono date per mezzo di Gesù Cristo. Non dobbiamo vedere Dio come un tiranno che ci impone dei divieti, come se fosse una corsa a punti: se riesci a realizzare questo e questo ti premio, altrimenti ti punisco. Ma dobbiamo vivere della grazia che ci viene dalla fede in Gesù Cristo. L'importante è avere la buona volontà di fare ciò che noi crediamo che possa piacere a Dio. La grazia di riuscire a farlo ci viene da Lui. In questo senso vanno lette le "beatitudini" che Gesù Cristo proclama nel Vangelo. Cioè non "guai a me se non faro questo..." ma "beato me se farò questo...".
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli".
Ecco, subito comincia con la povertà, come se dicesse: tu sei nulla e beato te se riuscirai a riconoscere il tuo nulla (povero "in spirito") perché nulla di falsamente illusorio si frapporrà tra te e Dio e Dio sarà per te.
"Beati gli afflitti, perché saranno consolati".
Non aver paura di umiliarti fino alle lacrime, perché Dio ti consolerà come premio per esserti umiliato.
"Beati i miti, perché erediteranno la terra".
Sì, perché la terra è dei miti, perché i miti diffondono la pace intorno a loro dovunque vanno e Dio darà loro la terra in eredità.
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati".
Sì, perché Dio è giustizia e non mancherà di fare giustizia inesorabile, al tempo opportuno da Lui decretato.
"Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia".
Dio è attentissimo a tutti gli atti di misericordia che noi usiamo verso il nostro prossimo e allo stesso modo ci userà misericordia. Nel giudizio dirà: "Io uso con te misericordia, la Mia misericordia infinita, così come tu hai usato misericordia secondo le tue capacità che non sono infinite".
"Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio".
Beati quelli che hanno un cuore puro, senza ipocrisia, senza falsità, senza ingiustizia, perché avranno il godimento di Dio, cioè di Colui per cui è stato creato ogni cuore umano.
"Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio".
La pace è Dio. La pace è diretta emanazione di Dio. Coloro che si saranno adoperati con tutte le loro forze per mantenere e stabilire la pace saranno gli eredi di Dio.
"Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli".
Il regno dei cieli non è di coloro che con le loro idee perverse o peggio per interesse personale perseguitano i giusti. Il regno dei cieli è dei giusti, di coloro che si adoperano per la giustizia. Già lo possiedono perché possiedono la giustizia e ancora di più lo possederanno perché Dio premierà il loro essersi battuti solo per la giustizia e li premierà come solo Dio sa fare.
"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa Mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi".
E questa è la beatitudine che tocca ai profeti, a Cristo e ai Suoi Apostoli. E' la stessa beatitudine di Cristo e avrà premio corrispondente. "Essi diranno ogni sorta di male contro di voi, mentendo, perché solo con la menzogna potranno dire male di voi. E' il diavolo che aizzandoli contro di voi li aizza contro Me stesso, essendo il diavolo il padre della menzogna e omicida fin dal principio".

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