giovedì 8 maggio 2008

COMMENTO INFERNO CANTO IX

8. Qui ritroviamo scritto “Tal”, come nei versi 105 e 130 del Canto precedente: vedi nota ai vv. 104-105 del Canto precedente.
45-48. Le Erinni, che in latino sono chiamate le Furie, sono personaggi della mitologia, ancelle di Plutone e Proserpina, il re e la regina dell'oltretomba. Nella tradizione medievale rappresentavano le tre forme del male (nella mente, nella parola, nell'azione).
52. Nella mitologia Medusa è la terza delle tre Gorgoni, le figlie del dio marino forco. Chiunque guardava il volto di Medusa veniva trasformato in pietra.
54. Secondo la mitologia Teseo discese nell'oltretomba con Piritoo per catturare Proserpina. Piritoo fu ucciso da Cerbero, invece Teseo fu tenuto prigioniero finché fu liberato da Ercole. -Facemmo male-, dicono le Erinni, -a non uccidere Teseo: se lo avessimo ucciso, nessuno avrebbe più azzardato a scendere quaggiù-.
61-63. Dante si rivolge a noi lettori invitandoci a scoprire i significati occulti che si nascondono in questo racconto dal sapore mitologico. E io invito altrettanto i miei lettori a farlo, perché io non conosco la mitologia.
64-103. In questo misterioso e maestoso personaggio che viene univocamente identificato con un Angelo io vi scorgo la figura del Cristo: si veda la nota al v. 8 e ai vv. 104-105 del Canto precedente. Dante ben si accorge che Egli è inviato dal Cielo: “Ben m'accorsi ch'elli era da ciel messo” (v.85), ma non dice che ha le ali e infatti cammina sulla palude con le piante dei piedi asciutte e questo ricorda il Cristo che cammina sulle acque. Nei Vangeli Cristo dice più volte di essere “inviato dal Padre”. Ai vv. 101-102 Dante dice: “fé sembiante/ d'omo cui altra cura stringa e morda”. Mostrò l'atteggiamento di un uomo preoccupato e intento ad altre cose. Perché, se fosse un Angelo, Dante dovrebbe dire: “mostrò l'atteggiamento di un uomo........”?
La venuta di questo personaggio si manifesta con un vento impetuoso che schianta i rami e li porta via lontano. Anche la violenza di questo vento secondo me è un segno evidente che si tratta del Cristo. Il vento, dice Dante, è formato dallo scontrarsi di aria calda e fredda (“per li avversi ardori”). E infatti il cuore di Cristo arde in modo opposto ai dannati dell'inferno: quando il cuore di Cristo arde per amore verso il peccatore, il peccatore rimane freddo, indifferente, mentre quando il peccatore arde nelle sue passioni impure, il cuore di Cristo rimane inesorabilmente freddo e inaccessibile. Ci sono altre cose che possono fare pensare al Cristo: il fatto che apre la porta con una piccola verga, vedi Apocalisse 12,5, e la autorità con cui si rivolge ai demoni (“Ahi quanto mi parea pien di disdegno!” , v.88), vedi Matteo 7, 28-29. Io ritengo che si tratta di una visita non ufficiale di Cristo all'inferno!
98-99. Virgilio racconta nell'Eneide che Cerbero si oppose all'ingresso nell'inferno di Ercole, il quale lo incatenò e lo trascinò fuori dalla porta. Per questo Cerbero “ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo”!

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