sabato 3 maggio 2008

COMMENTO INFERNO CANTO V

1-3. Nella cosmologia di Dante, discendendo i vari cerchi dell'inferno, si scende verso il centro della terra, dove si trova Lucifero, al fondo dell'inferno e al centro della terra. I cerchi sono di dimensione via via minore mentre si scende, mentre aumenta il dolore, perché aumenta la pena.
4-15. Nel mito Minosse è il re di Creta, figlio di Zeus e d'Europa, saggio e legislatore. Già i poeti antichi lo avevano immaginato come giudice dell'inferno. Nella Commedia di Dante, Minosse diventa un demonio, posto come guardiano all'ingresso dell'inferno vero e proprio e come giudice per destinare ciascuna anima dannata al suo luogo eterno di pena.
20. non ti inganni l'ampiezza dell'ingresso: in questo richiamo di Minosse a Dante si sente un richiamo evangelico. “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (dal Vangelo di Matteo, 7,13-14).
28. Vedi nota ai vv. 67-69 del IV Canto.
39. In un solo verso viene detto chi sono i dannati di questo cerchio: coloro che sottomettono la ragione alla volontà (“Che la ragion sommettono al talento”).
40-45. Il contrappasso è che coloro che nella vita sono stati trasportati dal desiderio e dalla passione e non dalla ragione e dalla temperanza, qui sono trasportati via dal vento invece di essere portati dalle proprie ali come gli uccelli.
46-69. Tra tutte le anime di questo cerchio si distingue una schiera di anime che avanza ordinatamente (“facendo in aere di sé lunga riga” v.47). Sono tutte anime morte di morte violenta per amore (“ch'amor di nostra vita dipartille” v.69).
73-75. I due sono Paolo e Francesca. Paolo Malatesta, fratello di Gian Ciotto Malatesta, signore di Rimini e Francesca da Polenta, figlia di Guido il Vecchio da Polenta, signore di Ravenna. Francesca andò in sposa a Gian Ciotto Malatesta. Era un matrimonio combinato, per suggellare la pace tra le due famiglie. Ma Francesca si innamorò di Paolo, il fratello di Gian Ciotto. Gian Ciotto li sorprese insieme e li uccise. Quando ciò avvenne, Dante era un giovane di circa vent'anni. Dante mostra di avere riconosciuto che si tratta di loro al verso 116, quando chiama Francesca per nome.
82-84. Questa è la terza similitudine fatta con gli uccelli. Dopo le similitudini precedenti fatte con gli storni e con le gru, qui i due amanti sono visti dal poeta come due colombe.
89-96. In questo magnifico passaggio possiamo vedere che all'inferno c'è pietà. Pietà è amore. Amore dato e amore ricevuto, perché c'è Dante che ha pietà e c'è Francesca che riconosce questa pietà che Dante ha per loro. Questa pietà, questo amore all'inferno, crea una condizione degli elementi del tutto particolare, per la quale il vento tace.
127-138. Il libro dal quale lessero Paolo e Francesca è il romanzo francese di Lancillotto del Lago, del ciclo della Tavola Rotonda, che racconta dell'amore di Lancillotto per la regina Ginevra. Nel libro si legge che Galeotto pregò la regina Ginevra di baciare Lancillotto. Per questo, con la Divina Commedia, Galeotto è diventato sinonimo di intermediario tra due che si amano “Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse” (v.137).

Nessun commento:

Post più popolari