martedì 13 maggio 2008

SE IO POTESSI SCEGLIEREI COME OBIETTIVO POLITICO PRIMARIO........

Se io potessi sceglierei come obiettivo politico primario di combattere la prostituzione. Perché l'attenzione va rivolta a dove il male è maggiore, anche se non si vede, perché è tutto racchiuso nel cuore infelice di quelle povere donne schiavizzate e costrette a prostituirsi, adescate con il miraggio di un posto di lavoro redditizio. Il bene che ne verrebbe a tutti quanti sarebbe incalcolabile, perché tutti siamo le membra di un unico corpo (vedi post intitolato UNITA' DEL CORPO MISTICO UNIVERSALE DI CRISTO dell' 8 febbraio) e se un membro soffre tutte le membra soffrono e se un membro gode tutte le membra ne traggono giovamento. Non importa se queste povere donne sono straniere per la maggior parte. Il male è nel nostro paese e va combattuto nel nostro paese. Qui sì che è davvero il caso di tirare fuori l'orgoglio nazionale, per fare del bene a delle povere donne straniere che subiscono un male nel nostro paese. “Fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi”. Il bene va fatto agli altri, agli stranieri, se vogliamo che gli stranieri facciano del bene a noi! Ormai nell'era della globalizzazione non si può assolutamente più pensare in termini esclusivamente nazionalistici! Dovremmo essere di esempio a tutte le altre nazioni e trascinarle in questa gara di generosità verso gli altri popoli! Allora sì che avremmo di che essere orgogliosi ad essere italiani! Don Benzi è colui che si è occupato maggiormente di questo terribile male nel nostro paese e io rimando a lui e alla sua opera! Lui sa bene che nessuna donna può essere felice a fare quel mestiere, nemmeno quelle che se lo scelgono, figuriamoci poi quelle che sono costrette a farlo come schiave! Io vorrei davvero che questo problema fosse sentito da tutti, che ognuno se ne facesse carico! Come si fa a vedere tante schiave del sesso per le nostre strade e a non sentire il desiderio di fare qualcosa per loro? A me non interessa tanto la cattiva immagine che esse danno delle nostre città, a me preme la sofferenza inespressa che queste povere donne hanno dentro! Quelle che sono trattate come schiave, seviziate e maltrattate vanno liberate e anche quelle che hanno acquisito una certa complicità con il loro mestiere e fanno buon viso a cattivo gioco e sembra che non ne soffrano vanno aiutate, perché una donna è nata per fare la madre e non la schiava del sesso e non può essere felice facendo la prostituta!

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