sabato 15 marzo 2008

IO NON MI OCCUPO DI POLITICA

Io non mi occupo di politica, senonché ultimamente le tematiche politiche mi toccano un po' più da vicino. Ovviamente trovo che sia giusto occuparsi, interessarsi di argomenti che riguardano tutto il vivere collettivo ed è per questo che non sono del tutto estraneo agli accadimenti della politica. Poi ognuno dà il contributo che può al buon vivere collettivo e certamente non esiste nessuno che sia in grado di abbracciare con il suo sguardo intellettivo o con il suo impegno nella società tutta la complessità degli eventi che accadono intorno a noi o nei cinque continenti tutti. Ed è per questo che l'umile panettiere o fioraio o l'umile massaia o il povero contadino ignorante o un pluridecorato presidente del consiglio o l'ambasciatore dell'Unicef hanno virtualmente lo stesso peso in tutti gli accadimenti del mondo e nel buon vivere collettivo, perché è sufficiente che ognuno svolga bene, umilmente e coscienziosamente la sua parte. Così come hanno la loro parte, certamente notevole, anzi senza misura, coloro che per amore a Dio che li chiama a una vita consacrata a Lui, si segregano dal mondo andando a vivere in un monastero o con altre forme di segregazione sociale ma volontariamente scelta per amore. Ecco, io mi ritrovo in questi ultimi, per esempio. Nessuno può misurare i benefici effetti che si ottengono per tutta la comunità degli uomini da questo intrattenimento e colloquio d'amore tra un'anima segregata per amore a Dio e Dio. E certo la segregazione non è mai totale.
Mi pare però che sia appena il caso di ricordare alcuni che credo siano dei princìpi cardine che debbano sorreggere tutta l'attività politica. Un principio credo che sia quello che tutte le parti politiche debbano essere pronte a passare sopra, a sorvolare, su alcuni punti che non li vedono d'accordo con le altre parti politiche. Con questo non voglio dire che debbano passare sopra a tutto, perché ci sono dei punti su cui non si può sorvolare come se niente fosse. Il tutto perché si deve assolutamente ricercare l'unità, l'accordo, l'armonia, la collaborazione amichevole, cordiale, onesta, sentita, sincera tra tutte le parti politiche. Ritengo quindi che sia del tutto inutile l'impuntarsi ostinatamente da parte delle parti politiche su alcuni punti quando poi si perde di vista l'essenziale. E poi la cosa più essenziale di tutte è l'armonia, l'unità, la concordia tra tutte le parti politiche. Ancora credo che il distintivo di chi si occupa oggi attivamente di politica debba essere l'amore! L'amore, ovvero il sincero interesse per il bene comune, dei singoli cittadini del proprio paese e di tutti gli altri paesi nei cinque continenti! Oramai è finita da un pezzo l'era dei grandi conquistatori come Alessandro Magno, Giulio Cesare, Napoleone Bonaparte, che vivevano la loro alta carica politica come un dominio sulle popolazioni, popolazioni da conquistare o già conquistate. Penso che siamo giunti a un momento storico in cui debba essere chiaro a tutti che il valore autentico non sta nelle terre o nei popoli da conquistare o nei sudditi da sottomettere, ma sta nel valore spirituale delle popolazioni, nella loro cultura. Invece i governanti dei paesi del mondo ancora oggi si occupano di territori e non dello spirito di chi abita questi territori.

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