Io se avessi potuto, di quella casa vecchia avrei tenuto tutto come era, per quanto possibile. Naturalmente avrei provveduto a fare aggiustare i cedimenti strutturali eventuali. Avrei tenuto il pavimento misto di mattoni e pietre e tutte le altre cose che proprio non avessero mostrato di voler cadere in pezzi. Al limite avrei fatto irrobustire quelle cose già fatiscenti, le avrei fatte pulire e restaurare. Avrei provveduto ad igienizzare il tutto ma senza costruirci sopra. Così come si puliscono oggi le facciate dei palazzi, con dei potenti getti di sostanza che toglie via la sporcizia. Forse ci sarebbe voluta una spesa superiore alle aspettative. Se avessi potuto, soldi permettendo. E parentado permettendo. Io farei così anche per i lavori di restaurazione delle nostre abitazioni moderne. Io non vedo questa necessità inesorabile di distruggere sempre tutte le piastrelle con il martello pneumatico per mettere quelle nuove. Tra l'altro a beneficio di tutti i condomini che potrebbero vivere nelle loro case tranquillamente senza sentirsi assordare ogni volta le orecchie. Quando si va ad abitare in una nuova abitazione c'è la mania ossessiva di distruggere tutto l'interno per ricostruirlo, come per distanziarsi dal precedente abitatore. Come a dire: “Tu che abitavi qui mi fai schifo! Come hai progettato l'interno non mi piace! Adesso me lo costruisco come mi garba a me! Via queste piastrelle schifose e puzzolenti su cui hai camminato tu!”. Io sono per una visione diversa dell'ammodernamento di una abitazione. Io non sono per il distruggere tutto e per poi ricostruire. Io sono per il restaurare, abbellire e igienizzare. Con garbo e con fantasia. Per me la bellezza non coincide con le cose nuove. Per me può essere più bella, tante volte, una cosa vecchia ma acconciata a modo. Il concetto che si ha della bellezza oggi, tante volte si identifica con il nuovo. Non sempre è così.
sabato 26 aprile 2008
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