domenica 27 aprile 2008

LA NOSTRA GLORIA E' LA NOSTRA PAZIENZA

Le amicizie, i rapporti umani. Non c'è nessun altra cosa che sia atta a trasmettere il Vangelo, la buona novella. Nessuna cosa che sia migliore di offrire la propria amicizia e di creare dei legami, dei ponti con le altre persone. E poi il messaggio evangelico fluisce naturalmente, se tu lo porti dentro. Puoi seminare la Parola di vita, a tempo opportuno, senza invadere la libertà degli altri di ascoltarti con un fiume di parole. Puoi dire soltanto quelle parole che servono, inserendole nel giusto contesto. Ma soprattutto sarà la tua propria vita a parlare, nel modo di prestarti, di essere amico, di offrirti, fino a donarti completamente. E' una gioia il vedere quando gli altri si aprono e superano quelle barriere che li tenevano come imprigionati. Tu dai amicizia e ricevi amicizia, in uno scambio reciproco che arricchisce. Io non penso di dare più di quello che ricevo dagli altri. Sì, perché tutti hanno una ricchezza interiore che non ha prezzo, solo che a volte, purtroppo, è come se fosse legata, imprigionata, imbavagliata, addormentata. La nostra gloria è la nostra pazienza. La pazienza di continuare a seminare la Parola anche laddove sembra che non attecchisca e quindi non porti frutto. La pazienza di sopportare caratteri troppo impulsivi e volubili. La pazienza di vedere l'amarezza della vita degli altri e di essere scambiati noi stessi per persone amare. La pazienza di vedere l'amarezza senza fondo degli inconvertibili.

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