lunedì 28 aprile 2008

COMMENTO AL II CANTO DELL'INFERNO DI DANTE

10-12. In questi versi si manifesta tutto il “peso”, l'importanza e anche la tragicità di questa avventura di Dante nel regno dell'aldilà. Si vede che si tratta di qualcosa di importante, che sarà un viaggio importante, perché coinvolge Dante in tutto il suo essere, infatti qui inizia a manifestare le sue titubanze.
28-30. Nella Sacra Scrittura: At 9,15. In 2 Cor 12, 2-4 San Paolo afferma di essere stato rapito fino al terzo cielo e di avere udito parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.
49-51. Al vedere l'incertezza di Dante, Virgilio ora tira fuori le sue frecce e racconta a Dante qualcosa che lo commuoverà profondamente fino a convincerlo.
70-71. Qui si manifesta chi è che parla: Beatrice Portinari. Evidentemente nel paradiso si sta bene, infatti lei dice: -vengo dal luogo dove desidero tornare-.
76-78. Con la tua virtù, le dice Virgilio, la specie umana si innalza al di sopra di tutto ciò che è esclusivamente terreno.
82-84. ....in questo centro....: Virgilio sta nel limbo, che nella cosmologia dantesca è posto al centro della terra.
94-96. La gentil donna è Santa Maria, la Madonna, che si compiange della situazione di Dante e perciò ottiene da Dio un annullamento dei Suoi decreti, e così a Dante è concesso di visitare i tre regni, per suo bene e per nostro bene.
98-99. ....ora ha bisogno il tuo fedele di te e io a te lo raccomando....: E Dante era proprio molto devoto a Santa Lucia.

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