domenica 29 novembre 2009

Nessun uomo è buono, solo Dio!

Solo Dio è buono. La Scrittura ce lo ricorda in quell'episodio del giovane ricco che chiede al Maestro Gesù: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. E Gesù risponde: “Perché mi chiami buono? Solo Dio è buono”. Questo non nega la verità in cui credono i cristiani della divinità del Cristo, perché quell'umanità di Gesù faceva sentire a Lui di essere ancora perfettibile rispetto al Padre, e perciò non dice: “Solo io e il Padre mio siamo buoni, essendo io una sola cosa con Lui”! Solo Dio è buono, perché Dio è il sommo bene! Non è buono Berlusconi e non è buono Veltroni! Non è buono Di Pietro e non Maroni! Quel crocifisso che vogliono strappare, che hanno già strappato dal muro, ci ricorda sì, che la vita è sommo bene, una vita di fede in Dio almeno lo è, pur con tutte le magagne a essa correlate, ma a volte la vita e la felicità si devono pagare anche con il sangue! Altrimenti è una vita asettica, una vita che non vive, una vita che vuole tutto comodo, tutto facile! Non che debba per forza essere tutto difficile, ma un minimo di trasporto, di presa di posizione, di coraggio ci vogliono, che diamine! Senza quel minimo sarebbe tutto banalmente facile! Lo scientismo che riduce tutto a una scarica elettrica nel cervello! Quella scarica elettrica nel cervello che ti fa sentire felice, quello è il sommo bene per lo scientismo! Al di fuori di quella c'è il nulla, il buio cosmico, il buio più totale! Perché mai dovrebbe essere buono un Dio che permette tanti lutti, tragedie, pianto e miserie? La risposta della fede è semplice: perché Lui può disporre di tutte queste cose con infinita sapienza, affinché esse si tramutino da un male relativo in un sommo bene per noi, mentre un uomo qualsiasi non potrebbe avere questa perizia, e quindi sarebbe per un uomo difficile o impossibile potere dare arbitrariamente dei dolori ai suoi simili e sapere contemporaneamente che quei dolori sono dati a fin di bene! Eppure anche all'uomo tocca a volte questo destino, di dovere dare dei dolori ai suoi simili in vista di un maggiore bene futuro: come nel caso delle operazioni chirurgiche ad esempio (certo all'uomo non tocca mai di darli con la sapienza infallibile di Dio, e quindi c'è trepidazione in questi casi, col timore di sbagliare!). Queste sono tutte cose che si possono fare e dire che sono buone (ma poi non è così facile stabilire se lo sono veramente): difendere una nazione sterminando i “cattivi” nemici stranieri. Difendere la propria famiglia con le armi dai “cattivi” vicini di casa. Dare la morte prematura a un malato che soffre. Andare a caccia e a pesca per sfamarsi. Andare a caccia e a pesca per sport. Idem ma per lucro. Aiutare una donna ad abortire. Ammazzare le mosche che ci danno noia! Rinchiudere dei pesci in un acquario per la gioia visiva dei parenti e amici! Cogliere dei fiori! Attenzione che io non sto dando un giudizio positivo o negativo a tutte queste cose, perché credo che non ci sia sempre un modo netto di giudicare tutte queste cose, sto solo facendo un elenco! Ci sono quelli che augurano la morte a Berlusconi e quelli che simpaticamente “solo” lo vorrebbero paralizzato dalla testa in giù! Quelli che vorrebbero dare benessere e lustro all'Italia con nuove centrali nucleari e quelli che invece vorrebbero fare lo stesso ma facendo a meno dell'energia nucleare! Io vorrei solo mettere in evidenza il fatto che il nostro concetto di cosa è bene e cosa è male è molto relativo! Io mi tengo istintivamente alla larga da coloro che pretendono di portare giustizia sociale e che non hanno indosso l'abito dell'umiltà e della mitezza! Chiedete pure ai parenti delle vittime del terrorismo quanto “bene” hanno ricevuto e vedete che cosa vi risponderanno! Ecco allora la “favola” che ritorna, ma sempre attuale, tutt'altro che “favola”! I primi uomini che sentivano la voce di Dio e Dio che dice loro: Non mangerete dell'albero della conoscenza del bene e del male ma solo mangerete dall'albero della vita! Allora, io dico, sturiamoci per bene le orecchie, che si sono intasate da tanto tempo e udiamo per bene che cosa ci dice il Signore oggi, perché Lui ci vuole parlare anche oggi, proprio come ai primi uomini, solo che le orecchie ci si sono solo un po' attappate! Qual è stata la risposta di Gesù al giovane ricco? Gesù gli ha detto: le cose che devi fare, le sai già! E gli ha ricordato i comandamenti! Il giovane ricco risponde: faccio questo già dalla giovinezza! E Gesù “amandolo” (così dice la Scrittura): Ti manca ancora una cosa per essere perfetto: va', vendi tutti i tuoi beni e dalli ai poveri e poi seguimi! Ma il giovane se ne andò rattristato perché era molto ricco! Ecco la soluzione prospettata dal Vangelo: dare ai poveri tutto ciò che fino ad adesso abbiamo considerato un bene! I nostri beni sono nel nostro cuore, più che all'esterno, infatti il cuore del giovane ricco era ingombro dei suoi stessi beni e ciò impedì a lui di seguire Cristo! Quindi spogliare innanzitutto i nostri cuori da tutto ciò che consideriamo un bene assoluto e non è che un bene relativo! E seguire le orme di Cristo verso il bene assoluto del Padre! Ma non è possibile farlo se prima non ci sentiamo avvolti dall'amore del Cristo, quell'amore che il Cristo diede, come è scritto, al giovane ricco!

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