domenica 14 febbraio 2010

L'evolversi della democrazia.

Quale forma deve avere una democrazia? Repubblicana, presidenziale, monarchica, statalista, liberale? A quale forma di compimento deve giungere una democrazia dopo secoli e secoli e millenni di tentativi vari, passando attraverso dittature e semi-dittature, democrazie e semi-democrazie? Essendo io un credente e cattolico, naturalmente credo in una società in cui valga sentitamente una autentica fratellanza, non solo a parole! Non importa quanto lontani siamo da questa fratellanza universale, perché io credo che il fine a cui tendere è sempre quello, sia pure per giungere a risultati modesti! E' l'immagine del tiratore d'arco che deve puntare l'arco verso l'alto, anche se sa che fatalmente la freccia scenderà mano mano verso il basso, ma è così che finalmente colpirà il bersaglio, posto staccato, nemmeno poi tanto, dal suolo! Ecco, se non ci convinciamo che il bersaglio da colpire è, seppure poco, staccato dal suolo, non lo potremo mai raggiungere! E poi la fede la deve comunicare, chi ce l'ha, a chi non ce l'ha, e perciò io propongo questo ideale di democrazia, o di società, che va bene sempre, a qualsiasi livello di democrazia oggi siamo arrivati! E l'ideale che propongo io è quello di una autentica fratellanza quale è quella insegnata dal Cristo, naturalmente con Dio come Padre. Chi crede in Dio deve comunicare la sua fede a chi non crede, che non credendo comunque potrà chiamare Dio Padre: destino, oppure: sommo ideale! Ma guardiamo la natura dell'uomo a prescindere da un'ottica di fede! L'uomo è nato per vivere l'amore in una famiglia, quella in cui è nato! E nei tempi antichi l'uomo viveva nella sua piccola comunità che era la sua famiglia o clan!
Non resta che da estendere questa vità di piccola comunità, dalla piccola famiglia a tutto il mondo! Sia che guardiamo la cosa dal punto di vista della fede o no, l'uomo sa che guadagna la sua vita se la mette a disposizione degli altri, mentre la perde se la vuole conservare egoisticamente per se stesso! E' il ciclo della natura che ci fa vedere che la madre soffre per mettere al mondo i figli e per crescerli e poi non di rado si sacrifica per essi e sa che la sua vita ha raggiunto il suo scopo perché ha lasciato dietro di sé una discendenza, discendenza uguale a sé! L'uomo rafforza la sua vita mettendola insieme a quella degli altri uomini, nella totale condivisione di tutto, fino alle speranze e ai pensieri più riposti del suo animo, “gettando” la sua vita, affidandosi, nelle braccia del fratello amato, così come il fuoco si rafforza quando le varie fiamme di cui è composto si uniscono! Queste sono semplici constatazioni alla portata anche di chi non è credente! Qui non si tratta di essere ingenui e di affidare la nostra vita nelle mani di chi già sappiamo che ce la succhierà, la vita, perché sappiamo che ci sono tanti malfattori al mondo! Si tratta semplicemente di concepire, a livello ideale, il tipo di società a cui vogliamo tendere, che vogliamo costruire, già a partire da oggi! C'è una frase di Cristo che è lapidaria, a proposito dei malfattori in genere: “Siate semplici come colombe e prudenti come serpenti”! Io credo che se già conosciamo il tipo di società a cui tendiamo naturalmente, ci possiamo risparmiare tante inutili e penose fasi di società intermedie! Perciò io credo che, nell'immaginare la società di oggi o la democrazia che vorremmo oggi, noi dobbiamo rispondere solo a questa semplice domanda: come ci dovremmo comportare o meglio, come mi dovrei comportare io, se quell'individuo, di qualunque individuo si tratti, fosse mio fratello? Certo, la democrazia comporta qualche sacrificio, e in questo caso il sacrificio è quello di considerare il cittadino come mio fratello! In un'ottica di fede invece sappiamo bene che il cittadino sconosciuto, antipatico e a volte anche delinquente è Cristo stesso e il premio per averlo trattato come fratello sarà il Cristo stesso! In nessun caso qui si chiede una forzatura della ragione, ma forse dei sentimenti! Perché ogni uomo può essere considerato fratello di un altro uomo anche solo dal punto di vista naturale! Forse qui è bene lasciare cadere certe miopie nel considerare i fatti, come quelle della Lega Nord, che vorrebbe creare una comunità esclusiva di uomini, diversi dagli altri: gli uomini padani, per il semplice fatto che questi uomini padani abitano il territorio padano ed hanno interessi comuni a difendere questo territorio dall'invasione di altri uomini per definizione nemici, piuttosto che pensare ai modi di farsi amici questi altri uomini! Come se poi il territorio padano non risentisse dell'influenza di tutto ciò che succede nel resto del globo, e viceversa, dalle dinamiche economiche alle dinamiche dell'atmosfera e quindi è un errore che dovrebbe appartenere a una civiltà antica e non moderna, quello di credere che un territorio qualunque come il territorio padano non sia già di per sé collegato inestricabilmente al resto del globo! Perciò questo è il modello di società o democrazia che propongo io: il modello “familiare”!
Uno Stato prende la sua forma dalla società civile. Non è possibile scrivere delle leggi troppo difformi dal vivere naturale della società, perché sappiamo che queste leggi non potranno poi essere rispettate! La rigidità della legge nella società civile deve essere come la rigidità dello scheletro del corpo umano: deve servire a sostenerla! Ma non può essere vissuta come estranea alla società, ma in armonia con essa, così come lo scheletro non può essere vissuto come estraneo al corpo umano, ma in armonia con esso! Le leggi devono essere scritte con una ratio, con una ragione, non a capocchia, come se fossero una promozione commerciale, come quelle che si scrivono oggigiorno: se fai questo prima del 2000 avrai uno sconto, se lo fai dopo no, però se avrai prodotto questo documento sarai immune, a parte se la sorella di tua suocera avrà compiuto 80 anni e se sarà illibata! (Ho esagerato)....ma che c'azzecca! Le leggi devono essere snelle, ridotte all'essenziale, sfrondate di tanti giri di parole inutili, trasparenti e cristalline! Devono essere scritte in modo che ognuno, anche i potenziali trasgressori, leggendole possano riconoscere e accettare la giustizia insita in esse! Devono essere scritte in modo che i potenziali trasgressori le possano accettare perché le riconoscono giuste e siano indotti ad accettarle come un piano di recupero per essi, perché i trasgressori, fratelli, vanno recuperati e non puniti! E se non accettano le leggi perché troppo ingiuste e imparziali, troppo tenere con i potenti e troppo severe con i poveri cristi, come possono poi essere recuperati, i trasgressori delle leggi? Occorre poi mettere in atto quelle forme di detenzione, di custodia, proporzionate all'illecito commesso, che servano per il recupero, altrimenti non possono mai essere vissute come una sollecitazione al recupero, ma come un castigo immeritato! Magari semi-libertà ad altissima sorveglianza........E qui occorrerebbe davvero scervellarsi e riformare (sul serio) la giustizia! continua........

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