venerdì 4 luglio 2008

LA VITA ETERNA E' CHE CONOSCANO TE O DIO E COLUI CHE TU HAI MANDATO, GESU' CRISTO.

La vita eterna è che conoscano Te, o Dio e Colui che Tu hai mandato, Gesù Cristo”.
Così dice Gesù nel Vangelo di Giovanni. La vita eterna infatti è contemplazione di Dio, dell'Essere infinito: “Saremo simili a Lui, perché Lo vedremo così come Egli è” scrive ancora Giovanni in una sua lettera. E ancora S. Paolo: “Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le Sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da Lui compiute, come la Sua eterna potenza e divinità. (Rm 1,20)”. Quindi S. Paolo dice che nella creazione si contemplano le invisibili perfezioni di Dio. Pensiamo alla prodigiosa immensità della creazione, alla natura, alle foreste sterminate, a tutti gli innumerevoli corsi d'acqua, a tutte le creature, a tutta la flora e la fauna, alla creazione inanimata come le pietre e i minerali, ai cieli e a tutto ciò che contengono, con gli innumerevoli luminosi astri e le innumerevoli galassie, dove non si riesce a vedere una fine e a tenere un conteggio. Pensiamo alle creazioni dell'ingegno umano, alle opere d'arte e architettoniche, alla musica e a tutte le opere umane di investigazione scientifica. Questa infinità non si sottrae a un'opera di catalogazione e di investigazione umana. Rimane in parte intellegibile dall'intelletto umano. Einstein disse: “Il più grande mistero dell'universo è che esso sia comprensibile”. Come può la coscienza umana, che è parte del processo di creazione dell'universo, comprendere l'universo stesso dal quale discende? Questo ovviamente è il punto di vista scientifico ed evoluzionistico, perché dal punto di vista della fede, la creazione dell'anima umana è superiore alla creazione dell'universo inteso solo materialmente. Esistono un ordine e un'armonia sovrani in tutta la creazione di Dio. Noi possiamo contemplare le perfezioni invisibili di Dio contemplando la creazione. Se investighiamo la creazione attenendoci ai principi di ordine e armonia e cioè seguendo un metodo scientifico ci accorgiamo che le perfezioni della creazione sono infinite e che non è possibile stabilire una legge naturale in modo definitivo che non debba in futuro essere superata e sostituita da una legge più completa e più comprensiva. Einstein disse anche: “Sottile è il Signore, ma non malizioso”, intendendo con ciò dire che se Egli ci nasconde qualcosa è perché la natura è “essenzialmente sublime”. E' proprio contemplando la natura in modo scientifico e cioè catalogandola che ci accorgiamo dell'infinità del Suo infinito Creatore. Impossessandoci di ciò che più che ci caratterizza come uomini e cioè della ragione, la quale ragione ci spinge a investigare la natura in modo scientifico e a catalogarla, ci accorgiamo che la nostra investigazione ci porta a un Essere infinito, che ha la divina capacità di non esaurirsi mai.

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