giovedì 6 novembre 2008

FORZA OBAMA!

Vorrei esprimere la mia soddisfazione per la vittoria di Barack Obama alle elezioni U.S.A. Anche Berlusconi era felice e gli altri della sua combriccola con lui, tanto è vero che ha detto che vuole cambiare il nome del suo partito: non più Forza Italia, ma Forza Obama! Subito pronto a dare consigli, la volpe! Con la gioia e la soddisfazione della vittoria di Obama mi spingo sulle ali dell'entusiasmo e auspico presto una vittoria dell'opposizione anche in Italia, non so quando e non so come, ma sento che avverrà presto! Così i due amici Berlusconi e Bush potranno ritrovarsi di nuovo insieme (in forma privata) e congratularsi a vicenda di come sono stati bravi a costruire la loro fortuna sopra i migliaia di morti che hanno fatto le loro guerre! E sull'atmosfera di cupo terrore che hanno seminato in tutto il mondo! Anche Al qaeda ci ha provato, ma non è riuscita a fare più morti di loro due e a seminare più terrore! Eh, Al qaeda, ma qui c'è gente brava a seminare terrore, più di te, che stai scherzando? L'articolo 11 della Costituzione Italiana dice che l'Italia ripudia la guerra anche come strumento per risolvere le controversie internazionali! Dunque l'appoggio dato dall'esercito italiano a Bush non è altro che un'ennesima trasgressione alla Costituzione Italiana! Oramai la Costituzione Italiana è diventata solo un promemoria, non ha più alcun valore legale! Mi sono commosso fino alle lacrime nel vedere la vittoria di Obama festeggiata con tutta la gioia di cui erano capaci da giovani da una pelle bianca e più che bianca, lattiginosa! E' una cosa normale, dovrebbe esserlo, perché l'amore non conosce differenza di razza, però mi sono commosso perché nel clima che oramai respiriamo, mi sembra un miracolo anche quello! Non so quanti, da noi, riescono a festeggiare il semplice fatto che uno di colore sia riuscito a giungere vivo in Italia dopo una traversata in mare su mezzi di fortuna! Il futuro presenta nuove sfide. Le popolazioni che il sistema capitalistico sfrenato ha affamato vengono qui da noi e noi non possiamo respingerle semplicemente dicendo che questa è la nostra terra, perché a dire tutta la verità la terra non è nostra, questa è solo un'invenzione politica che va avanti da tempo! Un popolo si identifica per la sua comunità e per la sua cultura e non per la terra che occupa!

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