venerdì 13 febbraio 2009

LA LEGGE E' LEGGE!

Una società senza legge sappiamo bene che è impossibile. Ci vuole una legge che disciplina la società. Ci vogliono delle regole dentro le quali camminare. Non è possibile affidare tutto al reciproco rispetto tra gli uomini e all'improvvisazione degli uomini a meno di essere una comunità angelica, dove tutti sono perfetti, senza tare e sono completamente dediti, ognuno, al servizio degli altri. Pur tuttavia la nostra società si fonda, in una certa misura, sul reciproco rispetto! Così come si fonda, in qualche misura, sull'iniziativa personale, sull'improvvisazione! Non può essere dettato tutto dalla legge pura e nuda, dalle regole scritte a cui ubbidire, a meno di non essere diventati completamente degli automi, che non hanno più una coscienza civile, un senso del bene e del male e agiscono solo perché sono programmati con delle regole! A sentire il telegiornale, sembra che basti emanare una legge per risolvere tutti i problemi! Tutto è ridotto in termini politici! Sembra davvero che sia sufficiente che il governo emani quelle leggi giuste, per appianare ogni tipo di problema! Ecco che allora le leggi si susseguono e si accatastano le une sulle altre rendendo difficile persino all'Azzeccagarbugli di turno la loro corretta interpretazione! E' necessario un certo equilibrio tra la società civile, cioè il vivere spontaneamente in società e la legislazione che è l'esercizio della forza nel fare rispettare certe regole! Perché se viene a mancare questo equilibrio si finisce per vivere in uno stato autoritario, o, come nel nostro caso, in uno stato dove non si soddisfano davvero i bisogni e i desideri dei cittadini! Oppure si può finire nell'anarchia! Quando ogni cosa è data dall'esercizio del potere, allora il potente di turno prende le redini e rovescia il governo in carica con un colpo di stato! Oppure diventa tutto un gioco di potere, con i diversi poteri che si contrastano l'uno con l'altro per emergere! La legislazione, con il relativo uso della forza per farla applicare, deve consistere in quel minimo necessario perché non prevalga la violenza o l'ignoranza e poi tutto il resto deve essere affidato alla società civile, ai rapporti reciproci tra le persone!
Infine, cosa estremamente importante, la legislazione deve essere compilata secondo criteri di giustizia e di prudenza che si richiamano sempre al vivere civile! Non è a capriccio del legislatore che deve essere compilata la legge, solo perché il legislatore ha il potere di emanare le leggi! Per esempio, una pena troppo severa è vissuta, da chi ha commesso uno sbaglio, solo come un'ulteriore sopraffazione nei suoi confronti! Invece una pena commisurata a quanto il colpevole è in grado di sopportare lo pone nelle condizioni di accettare, lui stesso, a seconda della sua coscienza, la pena come strumento per lui di redenzione e quindi lo rimette di nuovo in relazione con la società civile! Si dovrebbe assegnare una pena commisurata a quanto il colpevole è in grado di sopportare e che serva a lui come strumento di redenzione e non come abbattimento definitivo, però si devono sempre adottare quelle misure cautelari perché il colpevole non torni a commettere nuovamente reato. Perciò io vedo anche bene delle forme di semilibertà, studiate ad hoc, con qualche tipo di sorveglianza speciale.

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