lunedì 29 dicembre 2008

GLI OPPRESSI: FUTURI OPPRESSORI

L'uomo può trovarsi davanti alla gioia o al dolore, davanti al successo o all'insuccesso. Ossia davanti a due situazioni diametralmente opposte ed entrambe immeritate. Perché se è vero che nessuno di noi, per quanto si dia da fare, può essere in grado di creare quelle condizioni che portano alla gioia, senza una buona dose di fortuna, senza le circostanze favorevoli o senza l'aiuto e il beneplacito di Dio, che dir si voglia, è altrettanto vero che nessuno di noi ha chiesto di nascere e per ciò stesso il dolore e l'insuccesso ci appaiono altrettanto immeritati. Esiste poi, però e per fortuna, la fiducia, che rende le condizioni avverse sopportabili se non addirittura piacevoli. Basti pensare a quegli appassionati dell'avventura, come Raynold Messner e Ambrogio Fogar, per citare i due più famosi, i quali si pongono apposta in condizioni sfavorevoli, come il ghiaccio, l'avventura in mare, eccetera, per potere avere qualcosa da affrontare e da superare. Senza di questo per loro la vita è priva di attrattiva. E dunque la fiducia diventa indispensabile per potere affrontare la vita, essendo noi tanti Raynold Messner e Ambrogio Fogar che devono affrontare quotidianamente tanti disagi senza bisogno di andarseli a cercare. La fiducia in Dio, ovviamente, che dà un senso alla vita e che rende la vita degna di essere vissuta, anche avventurosa in questo senso. Già si sa che nel mondo regna l'ingiustizia e l'egoismo, i quali creano le condizioni per cui c'è gente che vive in maniera agiata e c'è gente che non riesce neanche a sopravvivere. Purtroppo questa è la realtà. Quello che non si sa o non si vuole sapere o si finge di non sapere è che anche il Padre Eterno vuole che noi portiamo il nostro peso di povertà. Intendiamoci, il peso che vuole affidarci il Padre Eterno è sempre misurato e minore del peso che vogliono affidarci gli uomini egoisti che non sanno e che non conoscono nulla: “Il mio giogo è soave e il mio carico è leggero” dice Gesù Cristo nel Vangelo incoraggiandoci a portare con Lui la nostra parte di sofferenza. Si vorrebbe liberarsi dalla povertà così, con un colpo di spugna, senza accettarla neanche in minima parte. E' così che gli oppressi diventano oppressori (i regimi comunisti insegnano!). E' così che si cerca un benessere esclusivamente materiale, economico, il più trito, senza pensare minimamente che forse una vita più povera economicamente e più ricca di buone relazioni con l'ambiente e con gli uomini attorno ci risulterebbe infinitamente più gradita. E' così che ho sentito un uomo in TV che attribuiva tutto il suo successo e benessere al fatto di continuare a lavorare nella azienda ILVA di Taranto, la quale è gravemente accusata di essere responsabile di forte inquinamento dell'ambiente circostante, accusata di avere provocato tumori nei cittadini che respirano quell'aria. Il benessere di coloro che vivono in povertà non dipenderà dal diventare improvvisamente ricchi secondo il concetto di ricchezza del nostro mondo. Perché la ricchezza di questo mondo produce ingiustizia, produce indifferenza, produce inquinamento e tutto sommato produce una vita povera, se la ricchezza è solamente un conto in banca ma è staccata da quel vivere in armonia con la gente e con la natura! Se Dio permette che ci sia la povertà evidentemente è perché l'uomo tragga insegnamento dalla sua propria povertà, perché impari a cercare il Suo aiuto divino! Certo non per lamentarsi di tutto, per bestemmiare la povertà, per insorgere violentemente contro gli oppressori e per prendere il loro posto diventando oppressori a propria volta!

domenica 28 dicembre 2008

IL RITORNO DI DIO E DELLA PACE NEL MONDO

Gli occidentali hanno lasciato la loro tradizione religiosa cristiana così come gli ebrei e gli arabi che combattono in palestina hanno lasciato la loro tradizione religiosa, altrimenti avrebbero già fatto la pace! Dio è amore e pace e dove c'è pace c'è Dio e dove non c'è pace non ci può essere Dio!
Senza un ritorno a Dio di tutta l'umanità non ci può essere la pace nel mondo, una pace planetaria che coinvolga ogni essere vivente!
Ecco come tornerà la pace nel mondo: tornerà con il ritorno dei popoli a Dio!
Tutti i popoli devono ritornare a Dio!
Il ritorno a Dio dei popoli di Israele e di Palestina segnerà l'inizio del ritorno a Dio di tutti i popoli della terra e il ritorno della pace nel mondo, in ogni parte del mondo!
E' giusto che il ritorno della pace nel mondo abbia inizio in quella terra tanto martoriata che si chiama Palestina e in cui il Signore Gesù nacque come un bambino qualunque, visse, predicò, evangelizzò, compì miracoli, fondò la Sua Chiesa e la sostenne con lo Spirito Santo, morì dando tutto il Suo sangue, risorse gloriosamente e ascese al cielo!

PREGHIERA PER LA PACE

Perché questo spargimento di sangue nella terra che fu di Gesù?
Da parte di due popoli di tradizione religiosa come gli ebrei e gli arabi?
Cosa c'entra Dio, cosa c'entra l'amore con tutto questo?
Non c'è perdono dunque nel cuore di Dio, c'è solo vendetta?
Non c'è amore e tolleranza per il popolo diverso, c'è solo antipatia ed odio?
Nessuno dei due popoli vuole essere un testimone vero del martirio vero, quello che si lascia martirizzare senza dare martirio agli altri?
Il martirio che ha predicato Gesù con le parole e con la vita?
Il martirio che dona la propria vita terrena e conquista la vita del cielo e conquista il rispetto degli altri popoli e conquista la pace per sé, per il proprio popolo e per l'altro popolo e per i propri figli e per i figli dell'altro popolo fino alla millesima generazione?
Sono sessanta anni che vi combattete e che cosa avete ottenuto?
Solo la guerra, il terrore e la morte per i vostri figli e per i popoli stranieri che vi guardano attoniti!
Non c'è nessuno tra di voi che vuole regalare ai propri figli un futuro di pace e di speranza?
Di concordia e di aiuto reciproco?
Di rispetto e tolleranza, di comprensione e perdono per i vostri sbagli reciproci?
Perché non rispettate i negoziati di pace?
Perché non avete rispetto dei migliori di voi che desiderano la pace e che si battono per la pace e che muoiono per la pace?
Ci sono anche persone straniere che desiderano la pace e che si espongono e rischiano la propria vita perché voi scendiate ad accordi di pace!
Fino a quando rifiuterete questo anelito alla pace che si alza da tutto il mondo?
Perché non volete regalare al mondo intero un esempio vivo di pace, di come si fa la pace, di come si vive in pace tra due popoli che si sono a lungo osteggiati?

venerdì 26 dicembre 2008

L'ITALIA

L'Italia è un paese con 20 Regioni. Queste 20 Regioni sono come 20 pacchi dentro i quali non c'è nulla. Sembra che ci sia qualche cosa, sembra che ci siano dei soldi, 50, 100, 10.000, 20.000, 500.000 euro, però non c'è nulla, queste cifre sono solo scritte sul coperchio interno dei pacchi, però all'interno non c'è nulla. Quando tu scegli una Regione devi sperare che sul coperchio interno della scatola ci sia scritta una cifra piccola in denaro, così sai che quella cifra piccola in denaro andrà a qualcun altro, non a te. Se elimini tutte le cifre piccole in denaro, allora ti rimarranno le cifre grosse. Praticamente è come se dovessi fare vedere che quello che in realtà ti interessa non ti interessa e quello che in realtà non ti interessa ti interessa. Questo è il gioco dell'Italia e delle sue Regioni. E ci sono scelte importanti da prendere. E allora tutti con lo sguardo dipinto di chi sta prendendo una decisione importante, mentre in realtà si sa che il fatto che ci sia una cifra grande o piccola non dipende da te, ma tutto dipende dal caso! Dipende tutto dal caso! E allora ci sono quelli che vanno a casa con niente, una ciabatta, una scarpa, una carota, una presa in giro insomma, ci sono quelli che vanno a casa con 10 euro, 100 euro e ci sono quelli, i fortunati, che vanno a casa con 100.000 o 500.000 euro! Ma non dipende da te, dipende dal caso! Però ho sentito che un modo per andare a casa con un bel premio c'è! Ti devi mettere d'accordo prima con il conduttore del gioco! Però devi fare finta di non esserti mai messo d'accordo con lui! E' una specie di complicità sottointesa, fatta di parole dette e non dette! E' così che si fanno gli affari nel nostro paese! E' così che i più furbi, quelli che hanno capito come funziona il gioco del nostro paese, si portano a casa un bel premio, ma mica tutti però, eh no! E se no che figura ci facciamo, se tutti si portano a casa un bel premio? Eh no, non va bene, bisogna fare vedere che la vita è buona e cattiva, che nella vita c'è posto per la fortuna e per la sfortuna o per la sagacia (perché ci va sagacia per questo gioco!!????) e per la non sportività di chi non osa rischiare. E così ci sono anche quelli, poveretti, che tornano a casa con una scarpa di Pupo, con 10 euro, con un affitto scaduto da pagare, con una lettera di licenziamento, con un avviso di garanzia, con una social card!

domenica 14 dicembre 2008

L'AMORE, QUESTO SCONOSCIUTO

L'Amore, questo sconosciuto! In tutto il gran parlare che si è fatto sul come affrontare la crisi economica, non si è mai parlato dell'Amore, che è stato sempre il grande assente della politica! E questo è un fatto emblematico, perché a che cosa possiamo imputare la crisi, se non alla mancanza dell'Amore, infatti è noto che nel mondo c'è cibo per tutti, ma la ricchezza è male distribuita e male organizzata. La stupidità, la superficialità di tutti, la prepotenza e l'arroganza dei potenti la fanno da padrone!
Forse è proprio il tempo di parlarne, perché se non si coglie questa occasione per riportare alla coscienza degli uomini questo grande assente, quale altra occasione si aspetta? Vale la pena di ricordare, così, per inciso, che Dio ha creato il mondo con l'Amore e per l'Amore. Dio non ha creato il mondo con i soldi, infatti non aveva nessun capitale iniziale. Così, detto per inciso!
Qualcuno che conosceva quei quattro ragazzi di Rimini che hanno dato fuoco a un barbone si è meravigliato, perché li conosceva come delle persone serie e serene!
Persone serie che avevano un lavoro! Persone serie, niente da dire, persone serene, però peccato che nessuno ha insegnato loro ad amare! Nella cultura in cui viviamo, sempre più l'emarginato viene visto come una sfida al quieto vivere e al benessere collettivo, viene visto come un pericolo! Ma peccato che non viene visto come una persona con gli stessi diritti delle altre persone, una persona a cui portare rispetto!
- Portare rispetto a quel barbone? E perché mai? - si saranno detti tra sé e sé quei ragazzi, nell'intimo della loro coscienza. Il diritto, in una società dalla violenza strisciante come la nostra, lo si costruisce, non lo si ottiene gratuitamente dal prossimo e nemmeno solo perché esiste una Carta della Costituzione o una Carta dell'Onu sui diritti umani! E se tu sei incapace di costruirti i tuoi diritti, perché sei un barbone, perché non lavori, perché sei diverso dagli altri, perché vuoi vivere della nostra elemosina, perché sei una piaga aperta alla vista di tutti nel nostro bel paesaggio da cartolina (Rimini appunto), allora c'è sempre qualcuno che si sente in diritto di importunarti, di esasperarti, di vessarti, di annullarti moralmente e fisicamente! Pare che quei quattro ragazzi, con tutte le carte in regola per vivere bene nella nostra società, ma senza Amore!, non volessero proprio dare fuoco al senza fissa dimora, ma volessero (solo!) costruirgli un cerchio di fuoco intorno! Peccato però che nelle intercettazioni delle telefonate tra di loro non trapelasse nessun rammarico per la sorte del povero tapino, ma anzi esaltazione per la propria impresa!

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