sabato 18 luglio 2009

LA POLITICA DI BEPPE GRILLO

Ho seguito un po' di video del canale StaffGrillo su Youtube. Devo dire che apprezzo di più Grillo come politico che come comico. Non mi piaceva la sua comicità fatta di caricature ed esagerazioni e non credo che il suo modo di fare politica abbia perso questo carattere distintivo. Senonché non posso che essere d'accordo con lui quando sostiene che noi non meritiamo di essere rappresentati da questa classe politica, né a destra e né a sinistra! Quindi in sostanza giudico positivo il suo apporto alla politica e il suo incoraggiamento e sostegno ai cittadini comuni, che rovescino il sistema dal basso della piramide, presentando liste civiche! Sono d'accordo con lui sul fatto che la politica oggi ha perso totalmente la sua credibilità, anche se penso che proporre un modo nuovo di fare politica non sia un fatto da poco e bisogna andarci cauti, altrimenti si rischia di cadere imprigionati in nuovi modelli di pensiero, idee o ideologie. Il Signore ha detto di essere miti come agnelli, come Lui, l'Agnello di Dio! Semplici come le colombe e prudenti come i serpenti. Beppe Grillo, ti senti più agnello o più lupo? Io non voglio correre il rischio di sbranare nessuno, sia che egli sia pecora, sia che egli sia lupo! Io non amo la violenza nemmeno contro i padroni, sia che i padroni siano colpevoli, sia che i padroni siano innocenti, a maggior ragione! Certo invoco la giustizia, quella divina innanzitutto, e credo che il carcere istituito dalla giustizia umana rientri anch'esso in qualche modo nella giustizia divina! Ma non amo la giustizia grossolana! Io posso anche sospettare, avere forti sospetti su qualcuno, ma se i miei sospetti non diventano certezze, non posso invocare il carcere per nessuno! Mi trovo nella situazione di impotenza, certo, ma se questa è la mia verità, pur nella debolezza e nell'impotenza, la devo perseguire fino in fondo! Io ritengo che Grillo e i suoi seguaci debbano affrontare questo dilemma, se vogliono proseguire nell'ammodernamento del paese: come conciliare volontà di chiarezza, onestà e giustizia (quella volontà che mi sembra esserci) con la necessità di un confronto pacato (senza mancare di essere duro quando deve) con tutti gli interlocutori? Il Signore ancora ha detto che noi renderemo conto anche di una sola parola detta invano! Io ritengo che tante parole dette proprio invano possano ferire, mutilare, talvolta uccidere, non meno delle armi vere e proprie!
Un ultimo invito, sempre fatto con le parole del divino Salvatore: "Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e farisei, non entrerete nel regno dei cieli!". A che serve inveire contro le ingiustizie altrui, fosse anche contro scribi e farisei, governanti di oggi, se non si diventa per davvero giusti come Dio comanda? La giustizia deve essere giusta e va perseguita fino in fondo! Sì, ma dov'è l'uomo giusto? Chi è che può dirsi davvero giusto fino in fondo? E' un invito a cercare la giustizia vera, quella che viene da Dio! Lui è Maestro di giustizia!

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