sabato 10 gennaio 2009

GUERRA E PACE

Se è vero, come è stato calcolato, che nella storia mondiale ci sono stati più anni di guerra che anni di pace, è altrettanto vero che in ogni periodo i conflitti si estendono solo su una piccola parte del globo, considerata rispetto alla superficie totale. Dobbiamo essere grati a Dio di avere tenuta lontana la guerra per tanti anni dal nostro paese e dalla nostra Europa e di vivere in pace, anche se evidentemente la pace non è assolutamente solo assenza della guerra. La Creazione infatti è nata dalla Pace, nella Pace e vive in Pace. O come anche si dice: “Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce”. I popoli aspirano alla pace, le nazioni aspirano, desiderano, anelano alla pace. Tutti i popoli in pace devono fare vedere, devono dimostrare la pace ai popoli in guerra. Devono mostrare e promuovere la pace solo con la loro condotta. Una condotta che richiama la pace finanche nelle intenzioni più profonde: assenza di avidità nei cittadini, onestà sincera e profonda, desiderio più radicale possibile di non fare ricorso alle armi. una politica di rispetto totale e di tolleranza da parte dei governanti dei popoli in pace nei confronti degli altri popoli. Solo così cadrà, nella mente dei cittadini degli altri popoli, la pazzia della guerra e del terrorismo. I popoli non si conquistano infatti con la forza delle armi, con gli eserciti. I popoli si conquistano con l'amore e il rispetto totale verso di loro. Si conquistano con una superiorità morale e spirituale e culturale. Invece, come è vero che siamo tutti le membra di uno stesso corpo mistico universale, così è vero che la nostra pace solo esteriore, fatta solo di assenza di conflitto armato, altro non è che uno specchio di tutto il disagio dei cittadini del mondo e delle rivalità che ci sono tra di loro. Una rivalità che qui è solo verbale, o che è solo latente nell'intimo dell'animo, in altre zone del mondo invece esplode con la violenza delle armi.

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