venerdì 26 giugno 2009

FROZEN

La musica ha il potere di aprire delle porte per gli stati dell'anima. Profondamente nel mio animo è rimasta una canzone di Madonna degli anni '90, con relativo video. La canzone è: Frozen (Gelido). Ai tempi in cui era uscito il video, non vi avevo dato molto peso, perché nel video c'è anche qualcosa che può essere interpretato come inquietante: infatti nel video compare lei vestita di nero, in una luce crepuscolare. Poi la sua figura nera cade e si trasforma in un volo di uccellacci neri, così come si conviene a una luce crepuscolare notturna. Poi mi sono accorto, a distanza di una decina di anni, che questa musica era entrata profondamente dentro di me. Questa musica apre la mia anima a uno stato meraviglioso, uno stato in cui c'è magia e meravigliosa notturna attesa silenziosa. Uno stato crepuscolare, però molto vicino al sorgere dell'alba! Così, con l'avvento di internet anche in casa mia, sono andato a cercare il video e il testo, con relativa traduzione! La cantante Madonna ha fatto un cammino di conversione, come lei stessa ha attestato e come di fatto si è pubblicamente scusata per il suo passato! Trovo la Madonna di oggi molto solare e luminosa, molto più splendente della ragazzetta di venti anni fa! Credo che questa canzone, Frozen, sia stata cantata da Madonna in quel periodo in cui la sua anima si stava aprendo (anche inconsapevolmente) per diventare la Madonna di oggi! Inconsapevolmente perché nel video appare una luce stellare e notturna! Ma vediamo le parole di questa canzone, che inizia così:

Tu vedi solo quello che i tuoi occhi vogliono vedere
Come può la vita essere quella che vuoi
Sei gelido
Quando il tuo cuore non è aperto


(Si ravvisa in questa parole una presa di coscienza: tu vuoi vedere la vita in un certo modo, ma la vita non è solo quella che vuoi vedere tu, e poi c'è un invito ad aprire il cuore!)

Sei così inaridito con tutto quello che hai
Perdi il tuo tempo con odio e rancore
Sei ridotto male
Tu vedi solo quello che i tuoi occhi vogliono vedere
Come può la vita essere quella che vuoi
Sei gelido
Quando il tuo cuore non è aperto

Coro:
Mmm se potessi sciogliere il tuo cuore
Mmm noi non saremo mai separati
Mmm datti a me
Mmm tu hai il tuo cuore

Ora non ha senso dare la colpa
E dovresti sapere che io soffro quanto te
Se ti perdo
Il mio cuore sarà ridotto male

L'amore è come un uccello, ha bisogno di volare
Lascia che tutto il male dentro di te muoia
Sei gelido
Quando il tuo cuore non è aperto


(Ecco, alla fine, la verità del distacco definitivo da ciò che è umano e terreno: l'amore deve volare!
Lascia che tutto il male dentro di te muoia!
Morire deve! L'uomo vecchio deve morire! Così come disse Gesù Salvatore: se non rinascerete una seconda volta non potrete vedere il regno di Dio!)

Queste sono le parole nell'inglese originale:


You only see what your eyes want to see
How can life be what you want it to be
You're frozen
When your heart's not open

You're so consumed with how much you get
You waste your time with hate and regret
You're broken
When your heart's not open

Chorus:

Mmmmmm, if I could melt your heart
Mmmmmm, we'd never be apart
Mmmmmm, give yourself to me
Mmmmmm, you hold the key

Now there's no point in placing the blame
And you should know I suffer the same
If I lose you
My heart will be broken

Love is a bird, she needs to fly
Let all the hurt inside of you die
You're frozen
When your heart's not open

(chorus)
(verse)
(chorus, repeat)

If I could melt your heart

sabato 13 giugno 2009

Vita cristiana - vita mistica

Luglio 2007.
Quando ho incominciato a vivere una vita autenticamente cristiana? Avevo intorno ai 16 anni. Mi fecero leggere un libro, “La vita oltre la vita” di R. Moody, in cui si raccolgono le testimonianze di persone che erano state clinicamente morte ed erano ritornate in vita e avevano raccontato di essere state in paradiso. E con la lettura del santo Evangelo. Quella lettura di R. Moody mi colpì profondamente ma non so dire quanto abbia influenzato la mia ricerca di Dio, o se il vangelo non lo leggessi già prima, perché ad ogni modo io sono sempre stato alla ricerca della verità. Io non ero cresciuto nell'ambiente parrocchiale e quindi non frequentavo i giovani della parrocchia. Comunicavo la mia religiosità con chi potevo, con chi era più sensibile all'argomento, con care amicizie di scuola, tra cui spiccano un mio compagno e il mio professore di religione. Gesù negli scritti di Maria Valtorta paragona la vita mistica a un fidanzamento e poi matrimonio con Dio. All'inizio c'è la gioia del fidanzamento, il gioioso entusiasmo, l'euforia in cui si gode delle bellezze dello Sposo, di Cristo. Poi c'è il matrimonio, in cui si condividono i dolori l'uno dell'altro. E nel matrimonio si è ancora più uniti, perché non si condividono solo le gioie dello Sposo, ma anche i Suoi dolori. E così lo Sposo riversa nelle anime a Lui sposate i Suoi dolori, perché ha bisogno di condividerli. Quando iniziai a leggere assiduamente il vangelo ero dunque nel periodo del fidanzamento con Cristo e infatti mi riempiva di una letizia inenarrabile, come se ai piedi della montagna del discorso delle beatitudini ci fossi stato anche io in carne ed ossa. Cristo era la mia vita, il mio amore, la mia gioia. Ma non ho mai sentito una autentica profonda chiamata al celibato (se non per necessità di cose, infatti ora ho 38 anni e sono ancora solo) e infatti sono quasi sempre stato innamorato di qualche ragazza, così come lo ero anche allora. Avevo abbandonato certe superficialità nel trattare il prossimo di quando ero più ragazzino. Bando agli scherzi stupidi, il prossimo andava trattato con la più totale delicatezza e con la più totale generosità. Senza pretendere nulla in cambio, solo per amore di Dio. “Fai la tua elemosina nel segreto e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. La mia vita era consegnata a Cristo. “Se qualcuno ti vuole strappare la tunica, tu cedi anche il mantello”. Avevo sempre presente questo eroismo di lasciarsi schiaffeggiare in silenzio, questa bellezza infinita di Cristo, guardando solo il Padre e non gli uomini, anche se non so dire se sia sempre riuscito a imitarlo, perché la mia personalità ogni tanto viene fuori inevitabilmente, ma almeno qualche volta sì. Talora invece in certi casi si pensa di essere come il Cristo che rovescia i banchi nel tempio. Molto ho ricevuto dal mio insegnante di religione di 5° superiore, che viveva una vita autenticamente cristiana. Nell'anno in cui ho preso il diploma ho attraversato un periodo di forte crisi psicologica, credo scaturita dalla mia solitudine, anche se di ciò non me ne rendevo pienamente conto. E così anche la mia fede ha subìto uno scossone. Ma poi si è ripresa molto bene. Così decido di entrare nell'ambiente dei giovani della mia parrocchia, perché è giusto che io condivida la mia fede nell'ambiente più indicato. Mi informai se potevo suonare la chitarra alla S.Messa e così entro nel loro gruppo e frequento i loro incontri di preghiera, di spiritualità e esco con loro la sera e insomma sono uno di loro. Rimasi molto impressionato, favorevolmente, anche se ciò di cui mi ero impressionato era l'esteriorità. Perché veramente mi resi presto conto che sussistevano tra di loro, senza giudicare nessuno di loro in particolare, ognuno si prenda la sua responsabilità, dei comportamenti niente affatto cristiani, tipo il prendere in giro il prossimo e la facile irritabilità. Ma non sono io il loro giudice. Dio sarà il loro giudice così come sarà il mio giudice. Comunque loro sono i miei migliori amici e vivo un breve periodo euforico in cui sto bene con loro, loro stanno bene con me e stiamo tutti bene con Dio in mezzo a noi. Così vengo a conoscenza di qualche persona veramente carismatica che viene ad animare il gruppo, può essere un sacerdote che ci segue in particolare o qualche altro. Loro ci comunicano la loro esperienza e il vero pensiero della Chiesa. Ogni tanto si fanno dei ritiri spirituali di qualche giorno e si fanno degli incontri “zonali”, cioè con i giovani di tutta la zona. Poi io suono e canto anche nel complesso costituito da giovani della mia parrocchia e si suona saltuariamente in giro. Insomma, a pensarci adesso una realtà niente male. Una cosa molto importante è che lì conosco la mia prima fidanzata, che poi sarà anche l'unica. Stiamo insieme 5 mesi, poi lei mi lascia perché mi vede diverso, maturo e sofferente, infatti incominciai di nuovo a soffrire, ero entrato nuovamente in crisi psicologica, a un anno di distanza, grosso modo, da quell'altra crisi. Questa storia è importante perché, oltre al fatto che stavamo bene insieme, ripensandoci, mi fa sentire appartenente al consorzio degli umani. Infatti, non sono riuscito poi ad avere nessun altra storia, e quindi, ripensando a quella storia, so che è possibile, che il desiderio di una donna non è solo una fantasia senza senso che un Dio capriccioso ha messo nel mio cuore e nel mio cervello. Sono stato un uomo, mi sono sentito un uomo che aveva una donna, anzi una fanciullina, che gli voleva bene. Non dico “sono stato un uomo” nel senso che comunemente si dice quando si vuole esprimere la propria virilità, infatti lei non avrebbe mai avuto rapporti sessuali con me e di questo la devo ringraziare. Io allora non ero ancora perfettamente inquadrato nel pensiero di Cristo riguardo a ciò ma col tempo ho imparato ad apprezzare enormemente questa sua dote, questa sua purezza. Comunque si può dire che i nostri baci erano sesso, almeno quello. Lei mi dedicava qualche ora al giorno. Tolto anche il tempo che dedicavamo a baciarci, di tempo per parlare non è che ce ne restava poi molto. Probabilmente non si andava tanto in profondità nel parlare. Ma era giusto che fosse così. Così in quel periodo approfondisco la mia conoscenza di Cristo, oltre che con le persone di cui ho detto, anche con la lettura della Bibbia. Io non avevo una Bibbia (ora ne ho 3 o 4), me ne feci dare una da un mio amico della parrocchia. Cosa posso dire di ciò. La lettura dei Libri Sapienziali, di Dio che agisce sotto la veste della sofferenza e che diventa luce per il Suo popolo e tenebra per i nemici del Suo popolo. La scelta di Dio per i piccoli e gli umili, come il Re Davide. La chiamata di Dio dei profeti, persone che vivono ogni sorta di disagio, e che con il loro vivere simboleggiano il cuore di Dio, che è straziato e che chiama, anzi grida agli uomini di intraprendere il cammino della conversione. In realtà il profeta è disagiato solo esteriormente, mentre ad essere autenticamente bisognosi di cure e in agonia sono i cuori degli uomini a cui il profeta inviato da Dio si rivolge. Io leggo queste cose nel mio periodo di sofferenza e alla fine capisco che sono chiamato anche io a una missione profetica. Profeta è colui che parla nel Nome di Dio. Anche solo con la sua vita, senza dire neanche una parola. Nella Bibbia si parla di un profeta che è chiamato da Dio a sfondare il muro della città e uscirne fuori. Forse sarà stato scambiato per pazzo, ma con quel gesto ha profetizzato ciò che poi sarebbe accaduto a tutto il popolo, che sarebbe dovuto uscire dalla città. Non dico i miei disagi, per prima cosa perché dice Cristo: “quando digiuni, lavati il capo, affinché nessuno veda che stai digiunando ma solo il Padre tuo...” e poi perché Dio chiede ma poi restituisce tutto e ogni sera quando vado a dormire so che domani è un altro giorno e non ho niente da perdere e quello che è successo durante il giorno non mi interessa più. Dirò unicamente questo: non sono mai creduto profondamente, autenticamente, nelle cose veramente profonde, da nessuno. Nessuno! Nessuno con cui io abbia parlato finora a tu per tu, a quattro occhi, a faccia a faccia, tet-a-tet. Per me hanno significato molto le letture dei libri di Carlo Carretto. Devo dire, attraversando quella crisi psicologica, di avere pensato di essere un fallito. Ma invece è proprio allora che ho scoperto sulla mia pelle la verità di quello che dice S.Giovanni della Croce, che lessi in seguito: “Quando Dio ti vuole fare un dono, prima ti annulla totalmente in ciò che ti vuole donare”. Io avevo perso la mia identità, credevo di essere diventato matto. Eravamo andati coi giovani della zona a visitare un centro di vita comunitaria, appartenente al movimento dei Focolarini di Chiara Lubich, a Montet, in Svizzera. Mi ricordo chiaramente che anche quando arrivammo lì ero distrutto, come al mio solito. Mi ricordo chiaramente dei momenti in cui ero ossessionato dai miei soliti pensieri ossessivi. Forse rimanemmo lì 2 o 3 giorni. Credo che fosse l'ultimo giorno di permanenza lì, che ebbi il pensiero risolutivo della mia crisi: la fiducia totale in Dio, perché Dio ha cura di tutti, anche dei matti. Forse questo abbandono totale in Dio fece effetto gradualmente, come un farmaco che entra nelle vene e piano piano risana tutto, ma sicuramente subito, lo stesso giorno dopo credo, non avevo più niente, mi sentivo rinato come una creatura nuova. Ero un nuovo bambino di Dio, non più matto e con la coscienza di avere una importante missione da compiere, per conto di Dio, non più fallito dunque. Questa crisi durò quasi un anno e mezzo. Così si compì l'unione mistica della mia anima con Dio, nella sofferenza e nella umiliazione. Dio che fa dimora in coloro che Lo amano, così come dice il vangelo di San Giovanni. Questo dovrebbe essere il leit-motiv di una vita di fede: il Dio che rovescia le situazioni, che fa scaturire l'acqua nel deserto, che giustifica il pubblicano contrito e non il fariseo soddisfatto di se stesso, che riempie di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. Come Abramo che dovette credere anche a ciò che umanamente sembrava impossibile. Quale la testimonianza da dare al mondo? Testimoniare il vangelo, d'accordo, ma in che modo? Nella povertà! Povertà di qualsiasi cosa ma di nessuna cosa in particolare. Dio non approva coloro che pretendono per se l'autosufficienza. Se io avessi tutte le carte in regola, se io fossi come il mondo desidera che io sia, se io fossi come i “buoni cristiani” desiderano che io sia, che valore avrebbe la mia testimonianza? Io per conto mio so di fare tutto il possibile per piacere a Dio e agli uomini e la mia coscienza non mi rimprovera nulla, nulla! Io devo ricordare a tutti di “non giudicare” e lo faccio con la mia vita, perché abitualmente non lavoro, o meglio non ho un lavoro retribuito in denaro, perché io so di lavorare per Dio e di non essere mai in ozio, mai!!! Sembrerebbe una scelta di comodo, ma non è una scelta che ho fatto io, ma Dio. Questo è ciò che dice il profeta, a piedi nudi, per chi lo vuole ascoltare, ovviamente!!!

Amare significa anche e soprattutto “non giudicare”. Perché ognuno è uno spirito e se io giudico uno spirito è come se compiessi una mutilazione di quello spirito impedendogli di essere quello che veramente è. Così non uccido materialmente ma mutilo e uccido lo spirito (e lo spirito è superiore alla carne). “Avete inteso che fu detto agli antichi: non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna”. Vogliamo ricordarle queste cose che dice il vangelo? Io poi, per conto mio, non mi sento affatto immune dai cattivi giudizi nei confronti del mio prossimo e ho bisogno anche io di vigilare molto attentamente.
Trasumanar significar per verba/ non si porìa; però l'essemplo basti/ a cui esperienza grazia serba (Dante, Par I, 70-72).
Come si può spiegare l'inabitazione di Dio in noi? Io ricevetti anche e continuai a ricevere incomprensioni da parte di persone consacrate a Dio, a cui io mi ero rivolto per trovare conforto. Questo, unito al pudore nuziale dello sposalizio della mia anima con Dio, ha fatto sì che in breve io non praticassi più la confessione e quindi la comunione e che mi allontanassi dai giovani della parrocchia, nel giro di un anno. Io avevo letto di mistici che praticavano la confessione, pur essendo incompresi, ma io non avrei mai detto certe cose che Dio mi comunicava a un sacerdote con il rischio di essere anche oltraggiato. Non erano cose da esporre al rischio della lotteria: “...speriamo che con questo sacerdote mi va bene...”. Se devo essere sincero, avevo la quasi certezza di essere incompreso, ormai sembrava che gli eventi delineassero in tal senso il mio destino. Dio compensò tutta questa solitudine in cui mi ero venuto a trovare allargando il Suo spazio dentro di me. Venni a conoscenza, era il 1992, dei libri di Vassula Ryden. Vassula Ryden è una donna che, quando era ignara totalmente delle cose di fede, Dio ha scelto per farne una profetessa, una depositaria dei Suoi messaggi al mondo. Portano la sua firma più di 10 volumi di messaggi scritti personalmente da Gesù Cristo. Ma so che i primi 9 volumi sono andati fuori commercio. Si possono almeno trovare i volumi seguenti. Straordinariamente trovai, in questi messaggi dettati/scritti personalmente da Gesù Cristo, una eco di ciò che Dio comunicava anche a me. Ma non con la ricchezza e i dettagli che si trovano leggendo i libri di Vassula. Sono messaggi di una poesia straordinaria e di una ricchezza straordinaria, il cui poeta è direttamente Dio nel Suo essere Uno e Trino. Egli stesso l'ha definita: “l'Opera più nobile del vostro tempo”. Un esempio, per tutti: si parla, in questi messaggi, del “ferro della lancia che è penetrato nel cuore del Suo santuario”. Dio, prima ancora che io leggessi questi messaggi, aveva fatto sentire questo “ferro della lancia” direttamente nel mio cuore. Il “Suo santuario” è la Sua Chiesa e quindi siamo tutti noi. Non credo di dover dare spiegazioni ulteriori del significato di ciò, ognuno è invitato a scoprirlo/approfondirlo per conto suo. E venni a conoscenza, anche, dell'Opera di Maria Valtorta. Dio fece scrivere a Maria Valtorta quest'Opera negli anni 40-50. Si tratta di ben 10 volumi sulla vita del Cristo, più altri scritti di una ricchezza spirituale infinita. Come si può vedere, Dio parla, si comunica, ma dove sono le persone disposte ad ascoltarlo? Che cosa dire, di fronte a 10 volumi di episodi sconosciuti della vita del Cristo, raccontati insieme agli episodi già conosciuti del vangelo e in più arricchiti di tutti i particolari? Per me è una cosa incredibile e mi meraviglio di come questa Opera non abbia avuto l'eco che si merita, quando c'è un mondo che legge quotidianamente il vangelo e ignora che ci sono 10 volumi di vangelo fatti scrivere da Dio a Maria Valtorta. Che cosa dire dell'autenticità di questa Opera? Dirò solo che emerge una figura del Cristo così umana e così divina insieme, per la sovrabbondanza del Suo amore, che se la Valtorta avesse dovuto inventarsela avrebbe dovuto essere un Cristo lei stessa. Dio ha nutrito il mio spirito con la lettura di queste Opere insieme ad altre letture, oltre che ad essere nutrito direttamente da Lui con la “manna nascosta”. Anche in Vassula Dio dice che nutrirà il Suo popolo con la “manna nascosta”, riservata ai nostri tempi. Quando iniziai a leggere Valtorta (ero così affamato di questa lettura) a un certo punto capii che dovevo fermarmi, che troppa rivelazione in una volta sola mi avrebbe “bruciato”. Poi continuai e piano piano lessi molti episodi e lezioni spirituali di Gesù Cristo. Non so se ne avrò letti una metà di tutti quelli che vi sono raccontati. Io ignoravo totalmente che potesse esistere un'Opera come quella di Valtorta e quando ne venni a conoscenza pensai che Dio aveva esaudito un mio desiderio, infatti io avrei desiderato vedere la vita del Cristo oltre agli episodi che già sono raccontati nel vangelo. C'è una collimazione tra ciò che si dice in Vassula e ciò che si dice negli scritti di Valtorta. In Vassula si dice che questa è la fine dei tempi, ma non la fine del mondo, che le scritture si stanno adempiendo, l'Apocalisse di S. Giovanni si sta adempiendo, che questa è la Seconda Pentecoste, che dopo la purificazione dolorosa di tutta l'umanità, tutta l'umanità ritornerà a Dio con cuore contrito e tutti adoreranno Dio intorno a un unico tabernacolo, cattolici, protestanti e ortodossi. Tutto questo avverrà “prima che passi questa generazione”. Anche in Valtorta Gesù parla dell'Apocalisse che sconvolgerà il mondo (siamo negli anni 40), dice che quegli uomini che si comporteranno in maniera malvagia “già ora sono nati sulla terra” e anche dice che poi il Suo popolo trionferà e si vivrà un periodo di pace e anche dice che l'Apocalisse si rifletterà in tempi diversi (cioè ora e alla fine del mondo). Come non confrontare tutto questo con le parole della Madonna ai pastorelli di Fatima: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”? Stiamo tutti vivendo questa Apocalisse in cui le nostre anime morte si compiacciono delle parole morte e delle opere morte e il fatto che i più non se ne rendano conto testimonia soltanto della atrofia delle anime. Questo non senza dei forti segnali di risveglio da parte di qualcuno e soprattutto non senza dei forti richiami al risveglio da parte di Dio che grida su tutta la terra. Passeranno 3 anni tra la crisi psicologica precedente e quella che sopraggiungerà, inaspettata e spietata come le altre, di più, forse perché proporzionata al maggiore carico che sono capace di portare. Il fatto è che queste crisi, ciò che le rende tali è proprio il fatto di non riuscire a sopportarle, di sentirsi mancare il respiro, eccettuato qualche breve momento ogni tanto. Io credo per fede a ciò che dice S.Paolo nella Bibbia: “Dio è fedele e insieme alla tentazione dà anche la forza per superarla.” Ma io non sentivo proprio di sopportare nulla. Anche se è vero che sarebbe bastato un solo semplice atto di fede in Dio per trovare pace, ma il punto è questo, che io non riuscivo più ad avere fiducia in Dio. Proprio quel Dio che aveva fatto dimora in me, e che è il respiro della mia anima, io non riuscivo più ad avere fiducia in Lui. Sentirsi solo un giocattolo nelle mani di incomprese forze o esseri superiori e niente più. Le cose andarono così: nel tempo la presenza di Dio crebbe dentro di me, Lui incominciò a comunicare Sé, i Suoi pensieri, nel mio spirito, a controllare anche i miei movimenti. Oltre a sembrarmi invasivo, non sapevo più dove finivo io e dove iniziava Lui. Certe cose che Lui mi comunicava, forse hanno subìto un trattamento da parte della mia anima, da me che sono solo una creatura, così che risultavano non più vere, o non più esattamente vere. A me sembrava solo che di Lui assolutamente non ci si potesse più fidare. Come fidarsi più di Dio una volta che Lui aveva dimostrato di essere capace di mentire? Come poter credere ancora alla vita eterna beata del paradiso? Così avevo la paura che la nostra esistenza o per lo meno la mia fosse condannata a una eterna disdetta, che Dio o chi per Lui non avrebbe mai potuto accontentarci, che dopo questa esistenza ne avrei avuta un'altra ugualmente piena zeppa di triboli e spine, in eterno, senza termine. Cosa dire ora di questo? Che noi sulla terra siamo solo creature, granelli di polvere, chiamati a una vita spirituale immortale nell'eternità di Dio. La Sua presenza, il Suo amore è come un fuoco che brucia e consuma e insieme abbellisce e purifica. Durante questa crisi lessi nei libri di Valtorta che alcune anime sono chiamate da Dio a fare un'esperienza analoga alla mia, così come la stessa Valtorta, a vivere cioè l'abbandono da parte di Dio. Rimando alla lettura di Valtorta per ulteriori dettagli. Io mi riferirò sempre ai libri di Valtorta nei miei discorsi spirituali, così come ci si riferisce alla Bibbia. D'altronde l'una e l'altra sono entrambe parola di Dio. E' la fede illuminata dallo Spirito Santo che dice cosa è parola di Dio. Il timore che una rivelazione privata autentica come quella di Maria Valtorta possa soppiantare o sostituire la Bibbia assomiglia al timore che avevano i sacerdoti del tempio di essere soppiantati da Cristo. Cristo viene non per soppiantare qualcuno, ma per insegnare, per portare alla luce, per emendare, per completare, per perfezionare, per portare a compimento. Così lentamente dovetti riprendere di nuovo a fidarmi di Dio, questo Dio cercato e temuto per la Sua troppa invasività dentro di Me. Dovetti fidarmi di nuovo, come se dovessi imparare di nuovo a respirare, finalmente! Ma è Lui stesso che mi dava respiro, perché il Suo amore sempre mi accompagnava, anche se la via che credevo di dover percorrere io era andata sconvolta. La crisi forte durò 3-4 anni. Gradualmente mi sentii sempre meglio. A circa un decennio di distanza non ho attraversato altri periodi di crisi. Ho imparato la quotidianità della croce: “Chi vuole venire dietro di Me, prenda ogni giorno la sua croce e Mi segua”. Così ho sofferto, a volte di più a volte di meno, a seconda di come Dio la manda, ma senza disperazioni o ossessioni. Ho imparato a soffrire con pace. Dice Gesù a Maria Valtorta: Io non dò mai una vita umanamente felice ai miei servi, ma una vita felice nel soprannaturale, il che vuol dire, oltre al conseguimento del paradiso, che le gioie dello spirito al servizio di Dio sono da ricercarsi nel soprannaturale, non nella propria umanità, che resta crocifissa con Cristo. Ancora dice Gesù che Egli può ottenere le grazie e le guarigioni per gli spiriti senza il nostro aiuto, ma con le nostre preghiere Egli dona con più gioia. I nostri sacrifici offerti per amore Egli li utilizza per le guarigioni degli spiriti ed Egli mi fa sentire le guarigioni spirituali che Egli opera utilizzando i miei sacrifici e questa per me è una grande gioia spirituale. Io vivevo senza i sacramenti e senza frequentare la chiesa e adesso stavo attraversando una grossa crisi in cui non avevo più fiducia in Dio. Tutto ciò mi faceva sentire di stare condividendo la vita del mondo ateo, del mondo senza Dio. Ma mancava ancora una cosa, affinché la mia condivisione col mondo ateo fosse totale. Fu quando io frequentai la realtà religiosa della mia zona che venni a conoscenza del pensiero della Chiesa, che proibisce i rapporti prematrimoniali. Ciò, leggendo il vangelo, non era affatto scontato, perché la Scrittura diceva di non desiderare la donna d'altri, anche solo il guardare con desiderio è già peccato, ma riguardo alla propria donna non diceva nulla, per quanto ne sapevo io. Sapere che non avrei potuto avere rapporti prematrimoniali con la mia fidanzata, ammesso che lei avesse voluto averli e ammesso che avrei continuato ad avere una fidanzata, fu una cosa che mi mandò a fuoco, letteralmente. Quasi non avrei voluto crederci. Con il tempo, e con il dolore della vita, questa fu una cosa che la mia anima accettò. Anche se io rimanevo focoso, in tal senso. Ci sono imperfezioni che il Signore lascia che permangano, in coloro che lo servono, affinché tutto si svolga nella povertà, affinché noi non presumiamo di noi stessi ma ognuno si affidi solo a Lui. Se c'è una imperfezione con la quale da allora ho sempre sentito di dover combattere, è questa, la intemperanza sessuale. Quelli che non sono illuminati da Dio in tal senso e che stanno leggendo penseranno che la sessualità non è un difetto, ma serve per continuare la specie. Infatti la sessualità non è un difetto, ma abbiamo il dovere di essere temperanti in ogni cosa, perché il nostro Padre dei Cieli è un Padre perfetto e ci conduce a sempre maggiore perfezione. La temperanza, come quel liquido refrigerante che scorre sulle macchine utensili nelle officine, viene fatta scorrere sulla nostra umanità, affinché la temperatura non oltrepassi i limiti e mantenga un certo equilibrio. Dio non vuole privarci delle nostre gioie, anzi. Lo testimonia l'episodio evangelico delle nozze di Cana. Era finito il vino e la stessa Madre di Dio, la Madonna si preoccupò di dire a Gesù: “Non hanno più vino”. Allora Gesù ordinò ai servi di riempire le brocche d'acqua fino all'orlo e una volta portate in tavola l'acqua diventò vino. Colgo adesso un'applicazione di questo episodio a ciò che sto dicendo. Noi dobbiamo preoccuparci di riempire le brocche d'acqua, cioè di verità, di umiltà, di semplice candore, di purezza. Fino all'orlo, cioè fino alla fine, senza pretendere nulla per noi stessi, ma per ubbidienza. Ed Egli farà il miracolo e ci otterrà il vino inebriante, che è quello che desidera il nostro cuore. Perché è nella profondità del cuore che si ottengono le gioie più grandi e più pure e non nei desideri della carne. Il maestro di tavola, quando ebbe assaggiato il vino, disse allo sposo: tutti servono da principio il vino buono e quando i convitati sono un po' brilli, quello meno buono. Tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono. Un'altra applicazione può essere questa: se noi faremo ciò che Gesù ci dice gusteremo il vino migliore, quello che viene dalla profondità del nostro cuore e non quello che viene dalla nostra carnalità, perché Egli sa cosa c'è nel cuore dell'uomo. Io dirò che ho sempre cercato, con sempre maggiore impegno, di riempire d'acqua le brocche, cioè di fedeltà a Dio, di purezza. Dal 1992 sento di non commettere peccati volontari. Eppure ciò significa il dovere vigilare sui miei pensieri e sui moti della mia anima, perché Dio lascia che un pensiero impuro accolto involontariamente segua il suo corso fino a tradursi in atto. In tutto ciò adesso scorgo la perfezione infinita di Dio, che vuole che io mi mantenga sempre vigile, pur sentendo di non peccare volontariamente. Io non so se e per quanto tempo si possa trattenere il liquido seminale, non ho fatto sufficienti ricerche al riguardo. Dio permette che la mia sessualità abbia un certo sfogo, senza coinvolgere altri, e io so di non disubbidire alla volontà di Dio su di me, so di non disubbidire volontariamente a Dio. Comunque non si tratta di quanto tempo si trattenga il liquido seminale, si tratta di permeare, quanto più possibile, senza acconsentire all'impurità, i propri pensieri di purezza e di amore puro. Era trascorso un anno e mezzo dall'inizio della mia crisi di fede. Fino ad allora ero sempre riuscito, per fedeltà a Dio, a non avere rapporti sessuali, pur non essendomi mai mancate le occasioni. Anche sempre evitando di avventurarmi in storie false in cui non ci fosse un reale sentimento da parte mia. In quel frangente di crisi in cui venni a trovarmi la mia anima cercava di divincolarsi, di sfuggire da una realtà dura e dalla volontà di un Dio che mi pareva incomprensibile a dire poco. Così ebbi la bella idea di desiderare di frequentare una prostituta. Non solo il desiderio che attraversa il cervello, ma proprio spingendo il desiderio fino a fermarsi sulla soglia e aspettare che Dio dicesse: “Vai!” Il pensiero dell'inferno attraversò il mio cervello. Perché un Dio incomprensibile avrebbe dovuto condannare tante anime all'inferno? Questa mi sembrava un'altra delle Sue incomprensibilità. Siccome per Amore bisogna essere pronti a condividere tutto del prossimo, anche l'inferno, (e l'Amore mi avrebbe comunque poi riscattato) ecco, io mi sentivo pronto a schierarmi da questa parte, dalla parte di queste povere anime condannate all'inferno da un Dio di cui pensavo di avere tutte le ragioni di dubitare. Fu allora che Dio disse: “Vai!” E io dovetti andare, non avevo scelta. Andai, ero con un amico. Ma rimanemmo entrambi bloccati psicologicamente e non facemmo nulla. Ma una sera successiva, ero solo in automobile, ancora Dio mi obbligò ad andare a compiere il mio desiderio sessuale, pur senza la mia volontà di disubbidire a Lui. E ciò si ripeté ancora e poi ancora, qualche decina di volte credo, nel giro di tre anni. Presto capii che quella era una vita d'inferno, ma non appena io mi fermavo a considerare, anche solo di pochissimo, quel peccato con desiderio, Dio mi metteva in azione. Di queste cose ne parlo anche altrove (nelle pagine autobiografiche intitolate “5c”). Prima di questa vicenda era capitato anche che io pensassi con invidia alla vita delle prostitute, perché pensavo che si divertissero. Ma adesso capivo...: ma come si fa a fare quella vita, a essere il corpo di tanti uomini ogni giorno? Non era certo il tipo di vita che intendevo fare, di frequentare le prostitute, né assiduamente e né saltuariamente. Ma tant'era. Mi ritrovavo spesso in quella situazione. Avrei voluto essere sottoterra per la vergogna. E' incredibile, pensavo, che solo per un desiderio appena appena accolto, io poi dovessi andare con una prostituta. Io sapevo di non peccare volontariamente. Infatti non è che Dio mi dicesse che non era contento di me e questo lo devo riconoscere: anche quando io non ero contento di Lui, Dio non mi ha mai detto di essere scontento di me, tutt'altro. Ma io certo non ero contento di me. Certo la mia anima non avrebbe dovuto bruciare così spuriamente, non pensavo che avrei dovuto andare in paradiso in quel modo, facendo sempre la stessa cosa fino alla fine. Alla fine avrei detestato quel peccato sessuale totalmente, riconoscendo che Dio aveva ragione e che non ci sarebbe stato assolutamente niente di desiderabile in quel peccato, ma solo tutto di detestabile. Una sera mi trovai di nuovo in quella situazione e ormai ero rassegnato ad andare, però senza nessun fremito da parte mia. Se proprio devo andare, pensavo, andrò come vittima, come un corpo morto, che subisce una sevizia, senza voler godere assolutamente di nulla di tutto ciò che capiterà e vediamo se così la vinco io. E così vinsi. Dio cambiò il Suo ordine e mi mandò indietro a casa. Capitò ancora solo una volta, a un anno di distanza, che io andassi con una prostituta (forse perché credevo ormai di avere vinto senza più dover vigilare), e poi mai più fino ad oggi. Contando da allora sono passati otto anni (aggiornamento a oggi 14/02/2012: quasi 13 anni) e non ho più commesso quel peccato, né con prostitute, né con chicchessia. Per me le prostitute, ma anche le avventure dove non ci sia un reale sentimento, e tutto ciò che è contro la Sua volontà, come i rapporti prematrimoniali, sono unicamente un incubo da evitare e prego Dio che me ne tenga sempre lontano. Così anche questa vicenda, che mi faceva soffrire per la sua oscurità, ambiguità, si trasfigurò di luce. Era il mio desiderio che aveva bisogno di essere purificato, perché il desiderio permane nel nostro cuore più profondamente dell'atto stesso. Non bisogna tentare Dio desiderando cose che Lui non desidera perché Lui ci vorrebbe risparmiare di gustare il frutto amaro del peccato. Quindi ci vuole anche verginità di pensiero, senza connubio del luminoso pensiero di Dio col pensiero inquinato del mondo o di satana che ci tenta. Infine da questa vicenda viene fuori un modo per uscire dall'inferno, qualunque esso sia. Io stavo vivendo un inferno, essendo condannato a fare cose contro la mia volontà. Per uscirne fuori ho dovuto chiamare il mio cuore fuori da esso, facendo vivere il mio cuore come in paradiso, desiderando una purezza totale ed assoluta, così come voleva Dio, qualunque cosa fosse successa all'esterno.
Comunque ora la mia condivisione con il mondo ateo poteva dirsi completa. Prima non potevo parlare con gente che mi raccontava i suoi peccati sessuali senza arrossire di gelosia, perché ancora ero vergine (in realtà non sono mai stato vergine perché ho accolto desideri impuri e ho commesso atti impuri da solo fin dalla pubertà). Ora invece potevo parlare di queste cose senza arrossire, sentendomi proprio fratello di impurità (“battezzato” e “cresimato”) e cercando di dare una giusta dritta, quando ciò fosse stato possibile. Adesso, dopo tanti anni, potevo tornare a confessarmi. Gesù a Suor Faustina Kowalska disse che un sacerdote non può capire pienamente un'anima, perché ciò non è nelle sue possibilità. Comunque la grazia di Dio è operante, la Confessione o altrimenti detta Sacramento della penitenza è un Sacramento e quindi è Cristo che è presente e opera nella persona del sacerdote. Così i miei rapporti con il sacerdote sarebbero stati rapporti formali, come compilare un modulo della denuncia dei redditi, io avrei detto i miei peccati, con la massima sincerità possibile, ma senza entrare nei dettagli. Non avrei cercato un consigliere spirituale ma solo un confessore. Le cose più profonde della mia vita spirituale le sto raccontando qui, in questi scritti autobiografici. Per paradosso penso che sia più facile trovare qualcuno che sia capace di comprendermi tra i laici e non tra i religiosi, proprio perché i religiosi spesso hanno la superbia della loro missione che li rende incapaci di ricevere semplicemente e con fiducia piena ciò che viene detto loro, invece tra i laici penso che sia possibile trovare chi è disposto ad ascoltarti senza metterci niente di suo. Non sarebbe stato né necessario né opportuno che io dicessi al sacerdote che Dio mi aveva inviato dalle prostitute. Gli dissi solo che avevo avuto rapporti con donne, ma non con la mia piena volontà e questa era la verità. Ma veniamo alla parola di Dio. La parola di Dio preserva e salva. In Valtorta l'argomento della castità e della sessualità è trattato in modo sufficientemente ampio e in più punti dell'Opera. E' riportata la dottrina della Chiesa: Gesù dice che il seme non si ritrae dal suo compito di cadere nella terra e di fecondare la terra, allora perché noi mettiamo impedimenti al seme di fecondare il grembo materno facendo uso del preservativo?
Ancora Gesù dice che la sessualità dovrebbe essere per noi quel minimo di animalità che noi tolleriamo per poter generare dei figli. Ma anche Gesù sa di parlare ad un mondo intero corrotto che si prenderà gioco delle Sue parole. Per me questa parola di Gesù è salvezza, perché mi indica la giusta direzione e mi incoraggia nel camminare nella giusta direzione, infatti guardandosi intorno non si sa in che direzione guardare e da che parte volgersi. Anche mi dà sostegno: in un mondo triviale in cui il sesso è idolatrato e facilmente ci si potrebbe sentire come dei frustrati a non fare sesso e a non avere dei figli, questa parola di Gesù mi dice che la cosa assolutamente di rilievo non è il sesso, bensì l'amore, anzi l'Amore. Questa parola secondo me dovrebbe essere come uno schiaffo che dovrebbe farci svegliare tutti quanti e fare alzare la nostra testa verso il Signore dei Cieli. Dopo questa esperienza il mio cammino di purificazione è continuato. Innanzitutto ho smesso di provare diletto guardando quegli spettacoli pornografici che trasmettono di notte in tv. Anche in questo caso ho dovuto uniformare il mio desiderio a quello di Dio per poter vincere, perché solo con la volontà non ottenevo nulla. E così, in ogni cosa, io ho l'obbligo di vigilare sul mio desiderio di compiacere Dio. Perché solo la volontà, senza il desiderio, non ottiene la purificazione profonda del nostro cuore. E poi ho continuato, guidato da Dio, in questo cammino, sempre più imparando a guardare le donne come delle sorelle e non come delle femmine. Tutto ciò non è senza fatica, ma la gioia spirituale che Dio mi fa provare ogni volta che conseguo una vittoria sui miei sensi è davvero grande e impossibile da descrivere. Riporto le parole di Carlo Carretto che diceva: “la castità è più gustosa della lussuria”. Ho avuto anche una grave malattia per ottenere la purificazione dal mio traviamento sessuale, dalla quale grave malattia sono guarito grazie a un miracolo da parte di Dio (ne parlo nelle pagine autobiografiche “5c”).
Dopo avere lasciato i miei amici della parrocchia ho frequentato abitualmente amici non religiosi. Già da quel periodo ho un amico, che non ha fede, meglio, che non riesce ad avere una forte fede, che ha delle qualità come l'umiltà, la mitezza, il rispetto, che non ho trovato neanche tra gli amici della parrocchia. Ormai siamo amici da quasi vent'anni. Devo dire che, cercando di farmi degli amici nell'ambiente religioso, mi sono trovato a disagio, come se avessi sempre dovuto giustificarmi di chissà quale colpa. Col crescere della mia amicizia con Cristo e della consapevolezza della mia missione è stato come se mi portassi sempre addosso un marchio infamante. E' il marchio del peccato del mondo che il Padre vuole che stia addosso al Figlio e su coloro che vivono uniti a Lui, per motivi di Redenzione (“Il mondo non può odiare voi, ma odia Me, perché attesto che le sue opere sono cattive” disse Gesù Cristo). Non che tra i non religiosi le cose vadano in maniera diversa. Ho coltivato diverse amicizie, anche sul posto di lavoro (quando ho lavorato). Pur con la coscienza che una grande parte di me restava per forza di cose inespressa, perché se tu dici certe cose al mondo, il mondo certe cose non le accetta, ho cercato di avere delle amicizie puntando su quello che poteva esserci in comune tra me e gli altri. Alla lunga mi sono stancato. Ho cercato di dare quello che potevo, anche seminando e lasciando che cadessero i giusti semi di verità e amore, laddove è stato possibile. Alla fine ci si stanca di essere sempre bacchettato come uno scolaretto da chiunque. Per cui ora difficilmente mi avventuro in nuove amicizie. Circa 10 anni fa ho iniziato a frequentare assiduamente un amico che già conoscevo ma che abitualmente non frequentavo. Lui è di famiglia cattolica, è praticante e ha rari doni: una cordialità mai vista da nessuna parte, umiltà, disponibilità. Ha anche il dono di essere un fanciullo di spirito. “Chi non è come un fanciullo non entrerà nel regno dei cieli”. Poi, come ho già detto, ripresi a frequentare la confessione e la comunione e ho ripreso ad andare a messa con questo mio amico. Con questo mio amico siamo riusciti anche a coinvolgere altri, a portarli alla messa e a farli accostare ai sacramenti. Abbiamo organizzato incontri di preghiera e incontri spirituali insieme ad altri. In mezzo ai nostri amici che abbiamo in comune siamo un punto di riferimento per indirizzarli alla fede e all'amore di Dio. A vicenda ci diamo forza nell'apostolato perché non va bene essere da soli in questo (anche il Signore mandava i Suoi discepoli a due a due).

lunedì 8 giugno 2009

COSA E' IL MONDO

COSA E' IL MONDO

Il mondo è un coso tondo
Che cammina dritto e gira in tondo
Ci sono tutte le dovizie, tutte le spezie
Per intraprendere ogni attività
Vi si dicono tutte le facezie
Il mondo è un posto buio
ci si sbatte ad ogni passo
si cade a faccia in basso
e ognuno fa lo smargiasso
e ti ferisce a più non posso
Il mondo è un posto serio
se tu metti uniti insieme
l'uno e l'altro emisferio
Se tu unisci i due pali
della croce nel punto
di mezzo tu troverai
una foce una verità
che ti guiderà a
tutta la verità
e beato sarà
chi la
conoscerà.

Propaganda elettorale













P.G.C. (Partito di Gesù Cristo).
VOTE FOR JESUS VOTA GESU' CRISTO

Alle prossime elezioni fa una croce sul simbolo di P.G.C.
e scrivi sulla scheda elettorale: N.1 Gesù Cristo.

Impegni presi con l'elettorato: mantenere tutte le promesse.
Un presente colmo di pace e di giustizia.
Un avvenire beato.

Lotteremo insieme
uniti contro la stupidità e l'ingiustizia.
Contro tutte le ingiustizie.
Saremo sempre un forte e valido sostegno per le classi più povere!
A chi più ha più sara dato e a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere!
Mai più guerra! Ameremo infatti i nostri nemici!
A chi vuole approdare sulle nostre sponde dal Mare Adriatico noi offriremo anche l'approdo sul Mar Tirreno!
A chi vota Gesù Cristo viene promesso il centuplo in questa vita (insieme con persecuzioni) e la vita eterna beata nel secolo futuro!
Provare per credere!

CHI SONO IO ? (3)

Coscienza di appartenere al mistero.
Cose conosciute poche.
E tutto il resto sotto un manto nero.
Il manto nero della nube dell'inconoscenza.
Per tutto il bene provo riconoscenza.

venerdì 5 giugno 2009

LA DOMANDA SORGE SPONTANEA............

La domanda sorge spontanea!
E' mai possibile che milioni di italiani non si accorgano della maschera che Berlusconi indossa e che continuino a preferirlo ai suoi avversari politici?
E' mai possibile che continuino ad accettare tutto ciò che egli fa: le leggi ad personam, il lodo Alfano, i voli di Stato per i suoi amici?
E' mai possibile che milioni di italiani non si accorgano dell'uso oculato che Berlusconi fa delle sue parole, tutte volte a
condizionare (è la parola che si usa per i venditori!) le idee dell'elettorato?
E' mai possibile che gli elettori ripongano la loro fiducia maggiormente in un uomo che mostra di dedicare alle altre donne quelle attenzioni che la sua propria donna da anni reclama per lei?
Nemmeno il cuore ferito di questa donna serve a intaccare il cuore indurito dei milioni di italiani che votano per Berlusconi?
E' mai possibile che milioni di italiani accettino senza un battere di ciglio che un uomo, già enormemente arricchito, continui ad accumulare per se privilegi, con gli strumenti della politica e stravolgendo tutte le leggi e che continuino a votare per questo uomo?
E' mai possibile che milioni di italiani
non si accorgano che questo uomo desidera grandemente stare al potere, che non è disposto a cedere su niente e che (da lustri ormai) non è disposto a cedere il passo a nessun altro, che sia dello schieramento politico avversario o del suo stesso schieramento?
E' mai possibile, infine, che questo uomo sia stato votato e rivotato anche dopo che egli non ha esitato a schierarsi dalla parte della guerra di Bush in Iraq, guerra fondata su un ingiusto pretesto, ammesso che una guerra possa essere “giusta” e che ha causato e sta causando migliaia di morti, guerra che ha destabilizzato un'intera area politica, quand'anche la Mussolini, la nipote del duce, aveva votato contro la guerra in Iraq (negli USA hanno voltato pagina con Obama, e qui)?
E' mai possibile che questi milioni di italiani non si accorgano, o facciano finta di non accorgersi, che la prima preoccupazione di Berlusconi quando si insedia al governo è quella di crearsi le leggi solo per lui, e dopo viene tutto il resto?
E' mai possibile che milioni di italiani continuino a preferire un uomo che non ha nessuna considerazione ambientale (riapertura al nucleare per esempio), sociologica (la crisi economica è solo un problema psicologico), culturale (vuole fare della scuola pubblica uno scempio e mettere tutto sotto dei marchi privati)?

Post più popolari